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San Vito Chietino e Treglio i due comuni interessati nell’inchiesta per irregolarità delle licenze Ncc. In totale sono trenta i comuni interessati dall’indagine.

La polizia giudiziaria della Procura di Lanciano ha arrestato tre persone questa mattina nell’ambito dell’inchiesta sulla regolarita’ delle licenze di noleggio con conducente (Ncc) rilasciate da alcuni piccoli comuni del comprensorio frentano. L’operazione scattata all’alba ha riguardato 3 persone: stando a quanto si apprende, una di queste sarebbe abruzzese e due di Roma. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Lanciano Ruggiero Dicuonzo, e’ partita un paio di anni fa da una denuncia dei tassisti di Roma ed e’ stata portata avanti dalla Polstrada di Lanciano.

GLI ARRESTATI

La polizia giudiziaria del tribunale di Lanciano ha arrestato questa mattina due titolari di societá di trasporto e un intermediario abruzzese con il reato di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Lanciano sulla regolarita’ del rilascio delle autorizzazioni delle licenze di noleggio con conducente. I due titolari hanno societa’ operanti a Roma nel settore trasporti, aeroporto Fiumicino. L’intermediario abruzzese si occupava di procacciare le licenze in regione. Gli arrestati sono Fabio Falasca, di Roma, 45 anni, titolare della Blu CAR autonoleggi, Agostino Forte, di Roma, 45 anni, titolare della Airport Shuttle Bus e Sebastiano Di Maria, 42 anni, di Manoppello. Il gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha ordinato le misure cautelari in carcere e «riconosciuto come componenti dell’associazione a delinquere Antonio e Angelo Bianco di San Vito Chietino, padre e figlio», ha detto il procuratore di Lanciano Francesco Menditto nel corso della conferenza stampa. Angelo Bianco, 55 anni, funzionario del comune di San Vito Chietino, firmava le licenze oggetto dell’inchiesta e secondo l’accusa avrebbe «intascato tangenti mascherate da affitti per il ricovero delle auto per decine di migliaia di euro».

L’INCHIESTA PARTE DAL COMUNE DI SAN VITO CHIETINO

La Polstrada, nel settembre 2012, aveva perquisito gli uffici di alcuni piccoli comuni del Frentano, sequestrando documenti e pc negli uffici comunali di San Vito Chietino, in particolare, dove sono state rilasciate negli ultimi anni circa 50 licenze di noleggio con conducente. Un numero elevatissimo per un paese di 5.432 abitanti. Parte delle licenze, clonate e falsificate con autocertificazioni, sarebbero finite sul mercato romano dove sono state rivendute da procacciatori d’affari anche a 10mila euro l’una per fare praticamente concorrenza sleale e illegale ai taxi.

IL PRETESTO PER IL NUMERO DI LICENZE ERANO I GIOCHI DEL MEDITERRANEO DEL 2009

L’elevatissimo ed assolutamente sproporzionato numero di licenze per il servizio di noleggio di autoveicoli con conducente prendendo come «pretesto per tale aumento indiscriminato l’approssimarsi dell’evento sportivo Giochi del Mediterraneo Pescara 2009» come scrive nell’ordinanza il gip del tribunale di Lanciano Massimo Canosa. «L’associazione a delinquere mirava alla produzione di autorizzazioni di licenze Ncc false da destinare al mercato del taxi della Capitale. Le attivita’ investigative si sono focalizzate soprattutto sul Comune di San Vito Chietino – scrive il gip nell’ordinanza – nell’ambito del quale, per effetto della delibera 4 del 17 marzo 2009 del Consiglio Comunale, le autorizzazioni da rilasciare erano elevate a ben 35 (rispetto alle 10 originarie), prendendo come pretesto per tale aumento indiscriminato l’approssimarsi dell’evento sportivo Giochi del Mediterraneo Pescara 2009. Tale delibera, sottolinea il gip, fu preceduta dal parere favorevole del responsabile del settore tributi e attivita’ produttive, Angelo Bianco», il funzionario del comune di San Vito riconosciuto dal gip insieme al padre Antonio e ai 3 arrestati come componenti dell’associazione a delinquere. Dagli atti, comunque, non risulta che il comune di San Vito Chietino abbia provveduto a ridurre il numero di licenze al termine dei Giochi del Mediterraneo, cui l’aumento era stato apparentemente ricollegato. La Procura ha chiesto la misura cautelare in carcere per Angelo e Antonio Bianco, figlio e padre: il gip ha respinto la richiesta «perche’ non ha ravvisato le esigenze di custodia cautelare», hanno spiegato nella conferenza stampa il procuratore Francesco Menditto e il sostituto Ruggiero Dicuonzo, titolare dell’inchiesta, «ma ha pienamente condiviso l’impianto accusatorio». 

IL PROCURATORE DI LANCIANO:«AMMINISTRAZIONI POCO ATTENTE»

ll procuratore di Lanciano, Francesco Menditto, ha detto che «quando interviene la Procura nel settore della pubblica amministrazione vuol dire che non c’e’ abbastanza attenzione all’interno della stessa amministrazione: con questo non voglio dire che ci sia collusione o gravissima negligenza, ma se ci fosse piu’ attenzione, potremmo intervenire molto meno». Menditto ha poi aggiunto che l’inchiesta «non riguarda solo i comuni di San Vito e Treglio, ma tutte quelle amministrazioni coinvolte in questa indagine, che sono una trentina, non solo in Abruzzo ma anche in altre regioni d’Italia. L’Abruzzo non e’ terra di conquista della criminalita’, questo deve essere chiaro», ha poi aggiunto Menditto.

di Antonio Del Furbo



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