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La moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadjk, 59 anni, è tornata dalla Gallura per riferire ai giudici sulle accuse al figlio diciannovenne Ciro.

“Non ho sentito nulla. Dormivo”: questa la testimonianza di ieri mattina – durata circa mezz’ora – davanti al capo della Procura di Tempio Pausania; Gregorio Capasso, sull’inchiesta per violenza sessuale di gruppo a carico del figlio e altri tre coetanei.

I fatti contestati dalla studentessa con una denuncia sporta a Milano risalgono al 16 luglio: l’abuso sarebbe avvenuto nella casa di famiglia Grillo in Costa Smeralda dove i quattro ragazzi avrebbero portato a notte fonda la presunta vittima e un’altra ragazza dopo una serata trascorsa insieme al Billionaire con un gruppo più largo. Tutti rintracciati e sentiti dai magistrati, come anche il tassista che ha accompagnato la mattina successiva la studentessa e la sua amica ad Arzachena, dove soggiornavano.

L’appartamento del Pevero ha un divisorio con due unità separate. Gli inquirenti hanno già sentito i vicini di casa, ed effettuato il sopralluogo degli spazi accompagnati da perizie tecniche su distanze e posizioni delle stanze, nonché rilievi fonometrici.

Secondo La Nuova Sardegna quest’ultima testimonianza della madre è stata richiesta dai difensori, tra tutti Enrico Grillo che ha blindato all’uscita qualsiasi dettaglio su dichiarazioni e contesto. Quella stessa notte insieme a Parvin Tadjk, di origine irananiana, nella stessa abitazione dormiva anche la donna di servizio. Ora il procuratore Capasso intende andare avanti in modo spedito, come aveva già annunciato in piena estate quando era esploso il caso.

La Procura ha tanto materiale: l’analisi sui file contenuti nei cellulari dei coinvolti (video, chat e messaggi) già sequestrati all’avvio dell’inchiesta. I fatti di quella notte sono stati immortalati in un video, girato da uno dei quattro. La perizia tecnica si è svolta il 12 settembre con attenzione anche alle comunicazioni social della ragazza e ai post su Instagram successivi alla presunta violenza.

Di admin

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