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A Bibbiano a quanto pare c’era l’Inferno. E, ad oggi, tutto è caduto in un misterioso silenzio dopo gli arresti eccellenti dell’inchiesta “Angeli e Demoni”.

Sedici le persone arrestate e ventinove quelle iscritte nel registro degli indagati tra cui il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Un’indagine che avrebbe rivelato una brutta storia di affidi in cui sarebbero girati molti soldi. Tanti soldi.

“Sono distrutto” ha detto Carletti nel mentre si recava in tribunale per essere ascoltato dai magistrati. Durante l’interrogatorio il sindaco ha voluto smontare le ipotesi a suo carico: l’abuso d’ufficio e il falso ideologico. Per il pm Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta, Carletti avrebbe omesso di fare un bando pubblico per affidare il servizio di psicoterapia al centro ‘Hansel e Gretel’ di Torino, procurando così ai professionisti piemontesi un ingiusto profitto. Un danno, secondo il magistrato, che ammonterebbe per l’Ausl e Unione di 200mila euro. “Avevo un ruolo di promozione di quel sistema, che consideravo a tutela dei minori. Sulle scelte gestionali, mi sono avvalso di dirigenti, di cui mi fidavo e mi fido tuttora. Io avevo detto loro di operare in modo corretto e loro mi avevano rassicurato sulla liceità delle procedure”.

Sempre secondo l’inchiesta, i minori venivano allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le “più ingannevoli e disparate attività”. Secondo i carabinieri il tutto veniva messo a frutto attraverso relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata “aggiunta” di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi. Inoltre i Servizi sociali omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali. Tra gli affidatari dei minori anche titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche e con figli suicidi. Secondo il quadro accusatorio ci sarebbero stati due casi di abusi sessuali presso le famiglie affidatarie. In un caso si tratterebbe di un bimbo stuprato da un cugino della coppia affidataria.

Nelle intercettazioni il quadro della vicenda è apparsa ancor più orribile:

“Ma non ti ricordi che hai detto che non lo volevi più rivedere? (tuo padre, ndr)”.

E la bambina: “Ma io non ho detto che non volevo vederlo”.

“Sì, hai detto che non volevi vederlo perché avevi paura che ti facesse del male…”.

“No, mi piacerebbe rivederli (mamma e papà, ndr). Ogni tanto mi capita di piangere perché mi mancano”.

La Hansel & Gretel avrebbe ottenuto la possibilità di effettuare sedute di psicoterapia su minorenni con compensi che si aggiravano sui 135 euro per colloquio. Un giro d’affari in cui anche i giudici onorari avrebbero fatto la loro parte. Finalmente liberi onlus, un’organizzazione che denuncia l’estrema facilità con cui molto spesso vengono sottratti alle famiglie di origine i minori, ha individuato, tra gli anni 2015 e 2016, 156 giudici onorari nei Tribunali e 55 Corti d’appello operanti in totale e palese conflitto d’interessi. Bambini che finiscono in un centro d’affido che, a sua volta, incassa una retta giornaliera di 400 euro. Se si pensa che, secondo il ministero del Lavoro, i minori allontanati dalle famiglie sono quasi 40mila, è facile capire che il giro d’affari si attesti a oltre il miliardo di euro l’anno.

Di admin

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