Chico Forti: richiesta di semilibertà per il compleanno della madre
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Chico Forti chiede la semilibertà per il compleanno della madre. Il tribunale deciderà se potrà festeggiare con lei l’8 febbraio.

Un compleanno speciale: la richiesta della famiglia

Chico Forti, l’italiano condannato all’ergastolo negli Stati Uniti e rientrato in Italia il 18 maggio scorso, potrebbe presto vivere un momento di grande significato personale. I suoi familiari hanno infatti presentato al tribunale di sorveglianza una richiesta di semilibertà per consentirgli di recarsi a Trento l’8 febbraio, giorno del 66° compleanno di sua madre.

La speranza è che il giudice accolga rapidamente la domanda e che Forti possa iniziare una nuova fase della sua esistenza. “Abbiamo chiesto la semilibertà, speriamo che il Tribunale di sorveglianza dia l’ok in tempi brevi e che Chico possa iniziare finalmente la sua terza vita, magari tra un paio di mesi, intorno a Pasqua”, ha dichiarato suo zio Gianni al Corriere del Trentino.

I passi verso il reinserimento

Dopo oltre due decenni trascorsi in un carcere della Florida per un omicidio che ha sempre negato di aver commesso, Forti si sta gradualmente riadattando alla vita in Italia. I suoi familiari e legali stanno seguendo da vicino il percorso burocratico per la sua reintegrazione sociale. Forti ha già ottenuto documenti essenziali come carta d’identità e codice fiscale, e stanno lavorando per il rilascio della patente. Inoltre, nel carcere veronese di Montorio, dove sta scontando la pena, ha frequentato un corso per diventare pizzaiolo.

Una lunga vicenda giudiziaria

Chico Forti ha trascorso 24 anni dietro le sbarre negli Stati Uniti, condannato nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike, figlio dell’imprenditore australiano Anthony Pike. La condanna, emessa da una giuria popolare, era senza possibilità di libertà condizionale. Pike fu trovato morto su una spiaggia di Miami con un colpo d’arma da fuoco alla testa nel 1998.

Forti non ha mai smesso di proclamarsi innocente, sostenendo di aver semplicemente prelevato Pike all’aeroporto prima di lasciarlo in un ristorante. Secondo l’accusa, tuttavia, l’italiano avrebbe tentato di raggirare Anthony Pike per l’acquisto del celebre Pikes Hotel di Ibiza e avrebbe ucciso Dale per evitare ostacoli nell’affare. Una prova chiave nel processo fu la sabbia rinvenuta nella sua auto, simile a quella della spiaggia dove venne ritrovato il cadavere.

Dal windsurf al carcere: la vita di Chico Forti

Nato a Trento nel 1959, Forti si fece conoscere in Italia nel 1990 partecipando al quiz televisivo Telemike, dove vinse una somma considerevole rispondendo a domande sulla sua grande passione, il windsurf. Con quei soldi si trasferì negli Stati Uniti, avviando prima una carriera nello sport estremo e poi come produttore di documentari. Nel tempo, divenne anche un imprenditore nel settore immobiliare, fino all’incontro con Anthony Pike e all’affare legato al suo hotel di Ibiza.

Un ritorno in Italia atteso da anni

Il caso di Chico Forti è stato per anni un simbolo di battaglia diplomatica tra Italia e Stati Uniti. Già nel 2020 l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato che la Florida aveva accolto con riserva l’istanza di trasferimento, ma la procedura si arenò.

Nel marzo 2023, la premier Giorgia Meloni ha annunciato l’autorizzazione definitiva al rientro, ottenuta dopo un confronto diretto con il presidente americano Joe Biden. La conferma ufficiale è arrivata il 15 maggio, quando Forti ha firmato l’accordo con un giudice federale statunitense per scontare la pena in Italia secondo la normativa italiana.

Quali saranno i prossimi passi?

Ora si attende il responso del Tribunale di sorveglianza. Se la richiesta di semilibertà verrà accolta, Forti potrebbe trascorrere qualche ora con sua madre l’8 febbraio e, nel giro di pochi mesi, iniziare un regime detentivo meno restrittivo.

Per lui sarebbe un ulteriore passo verso una vita più normale dopo anni di detenzione oltreoceano. Resta da vedere se la giustizia italiana darà il via libera a questa richiesta o se il percorso di reinserimento procederà con tempistiche più lunghe. Di certo, il caso Forti continua a far discutere.

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