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Rete 8, Chiodi: “Informazione libera di Reteotto ? Un ossimoro”.

Nella mia solita rassegna stampa serale, tra facebook, google e numerosi siti internet e social network, tralascio molto volentieri le analisi editoriali dei “vecchi” tromboni giornalistici che sono soltanto i”megafoni” politici di questo o quello schieramento. Così facendo evito possibili sbalzi di pressione e l’accumulo di sangue eccessivo nei capillari, disfunzioni alle quali sono soggetto, ad esempio, tutte le volte che sento dire, da qualche giornalista con tessera di partito, che in Abruzzo sta per arrivare l’informazione indipendente. Indipendente da chi, è ancora da scoprirlo. Indipendente dalla destra ma dipendente dalla sinistra o indipendente dalla sinistra e dipendente dalla destra? Mistero. In queste ore c’è un fatto che merita particolare attenzione e che forse segna l’inizio di una lotta tra politica e informazione: il post apparso sulla pagina facebook del governatore d’Abruzzo Gianni Chiodi «Informazione libera di Reteotto? Un ossimoro». Nell’istante in cui l’ho letto, non credevo ai miei occhi: Chiodi attacca frontalmente la nuova squadra giornalistica messa in piedi dalla proprietà e, per non lasciare dubbi a nessuno, pubblica anche il video promozionale del canale All news della rete che partirà a Ottobre. O, detto in altri termini, «Ecco a chi mi rivolgo e questi sono i nomi!» I nomi, per chi ancora non li conoscesse, ve li faccio io e sono quelli di Carmine Perantuono, Tony Zitella, Paolo Castignani, Luca Pompei, Antonella Micolitti, Fabio Lussoso, Federico Di Luigi e Barbara Orsini. La figura retorica dell’ossimoro «consiste nell’accostare, nella stessa locuzione, parole di significato opposto, che si contraddicono a vicenda. Un simile accostamento produce effetti espressivi densi di significati inediti e suggestivi. Per esempio: “grido silenzioso”; “amara dolcezza”; “ghiaccio bollente». Caro presidente, cosa dovremmo fare tutti, allora, quando si pronuncia «rete8 informazione»? Ridere o piangere? Una presa di posizione forse un po’ scomoda quella del governatore, specie in un momento in cui si affilano le armi per la prossima campagna elettorale. Inutile dire che la bacheca di Chiodi è stata sommersa di commenti. «Niente niente dietro c’è qualche clinica privata??????» riflette qualcuno. Oppure «Meglio telepadania!» fa notare qualcun altro e ancora «…parenti di Carlo De Benedetti nel cda? mi pare proprio di si». Un’analisi del direttore Gino Di Tizio «Purtroppo tra provocazioni, battute, colpi bassi resta la realtà di una informazione che attira pesantissime accuse dai due ultimi presidenti della Regione, e tutti per lo stesso motivo: editori interessati a ben altro che a dare notizie corrette. Possibile che questo non muova niente e nessuno?» e per finire Gabriele Rossi Di Giulianova sentenzia «Rete 8 è stata sorpassata più volte da Antenna 10 (Circuito 7 Gold). Antenna 10 ha oltre 100.000 ascoltatori medi giornalieri…durante l’anno televisivo. Gli elettori abruzzesi sono 1.209.080. I votanti nel dicembre 2008 sono stati 640.520. Rete8 non sposta neanche un voto». La bacheca di Chiodi si è trasformata in poche ore in una bomba che ha scatenato qualche polemica e riacceso i fuochi tra l’emittente e il governatore stesso. È noto a tutti il pessimo rapporto maturato con il tempo tra il presidente e la storica emittente ma, dopo un periodo di quiete, pare proprio che un epilogo certo alla vicenda non arrivi per adesso. Sul perché Chiodi sia tornato all’attacco non è dato saperlo ma potremmo supporre che l’emittente, oltre a disertare le conferenze stampa del presidente, pare sia orientata a screditarlo anche politicamente. Potremmo continuare a supporre che la non presenza di Rete8 al convegno «L’Abruzzo tra risanamento e sviluppo», tenutosi sabato scorso presso l’aeroporto d’Abruzzo, sia stato interpretato dallo stesso presidente come un boicottaggio delle sue iniziative. “Abruzzo 2.0” è stato, in effetti, un momento di propaganda politica ma, al tempo stesso, un momento di profonda riflessione e di studio sull’attuale situazione economica che stiamo vivendo a livello regionale e mondiale. Non per niente il relatore di tale iniziativa è stato Dominick Salvatore, economista alla Fordham University di New York , consulente della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, uno tra i massimi pesi dello studio economico mondiale e del Fondo monetario internazionale.. Proprio Salvatore spiega che «L’Abruzzo ha alcuni settori di qualità, come l’agricoltura, la piccola impresa, che deve essere valorizzata ancora di più, e il turismo. Proprio partendo da questi settori che l’Abruzzo può contare di far meglio delle altre regioni e meglio dell’Italia in generale». Io, che ero presente in sala e ascoltato queste frasi, sono rimasto sbalordito dalla freschezza e dalla sincerità con cui quest’uomo, prima che professore, ci ha dato queste nozioni. Avrei voluto stringergli la mano e abbracciarlo in quanto la sua “lezione” è stata data in maniera gratuita ad una sala colma di gente anche comune. Cosa rappresentano tali parole per un popolo che fino a qualche anno fa viveva di aiuti europei e che adesso, uscito dall’obiettivo 1, si ritrova in piena crisi internazionale? Rappresentano l’orgoglio, l’idea di appartenere ad una terra piena di risorse che potrebbe proporsi come volano dell’economia nazionale. Se pensiamo che esistono intere aree industriali che stanno scomparendo e migliaia di uomini e donne senza lavoro, direi che tale informazione non è cosa da poco. Ma la stampa regionale a questa grande occasione come risponde? Risponde, ad esempio, come Rete8 che diserta il convegno oppure come qualche altro organo d’informazione che si concentra sulla foto denuncia(?) di Corrado Di Sante, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, che racconta di auto parcheggiate sulle strisce gialle adibite alla sosta degli autobus. Secondo il segretario «gli autobus non riescono a transitare all’interno del parcheggio dell’aeroporto di Pescara, le automobili parcheggiate per  il convegno, organizzato in pompa magna dalla Presidenza della Regione “Abruzzo tra risanamento e sviluppo” con l’economista Dominick Salvatore bloccano gli autobus». Ancora «così i viaggiatori arrivati all’aeroporto, molti stranieri, prima non riescono a fare il biglietto per il bus, visto che la macchina automatica è rotta e poi rimangono ignari in attesa degli autobus che non passeranno per tutta la mattinata. Nessuno per ore avverte chi attende di prendere l’autobus, mentre piove in uno scenario surreale gli autobus passano ma non riescono a raggiungere la pensilina e sono costretti ad uscire dall’aeroporto». Secondo me mancava solo qualcuno che denunciasse Chiodi alla Procura della Repubblica per il temporale e gli allagamenti dei giorni scorsi. Governatore, si vergogni per le nuvole nere che si sono addensate sull’aeroporto sabato mattina! Perché non si è preoccupato di recarsi personalmente nelle pensiline degli autobus a fare multe agli automobilisti indisciplinati? Perché non ha pensato di far stazionare Dominick Salvatore all’ingresso del parcheggio e a limitare l’afflusso di auto? Presidente, è possibile che debba sempre difendersi da questi giornalisti? Ma perché non compra un canale digitale della piattaforma regionale a prezzo di mercato (intorno a 10 euro) e la chiama Chiodi news 24? Almeno tutti saprebbero chi dà le notizie a differenza di altri che usano i megafoni!

 

di Antonio Del Furbo


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