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Appare evidente che la pressione mediatica esercitata sul Movimento 5 stelle, in special modo su Roma, è stata riservata a pochi.

Antonio Del Furbo

 

Ma, molto probabilmente, il racconto che si fa del movimento grillino è giustificato dal fatto che l’M5S da un lato si è “imposto” come “partito rivoluzionario”, dall’altro si è contraddistinto per un forte ideale di legalità. Qualcuno li ha definiti giustizialisti prendendo in prestito la definizione rivolta a certi settori della magistratura.

A mio giudizio i grillini hanno subito una forte rimodulazione in termini di approccio e di contenuti. Diciamo così che su alcuni temi, tipo quello della giustizia piuttosto che quello dell’informazione, il Movimento ha subito qualche virata. Lontani i tempi in cui Grillo definiva i giornalisti “camerieri dei politici” e spiegava alle nuove leve elette che, assolutamente, in tv non bisognava andarci. 

“Abbiamo bisogno del maggior numero di firme possibile per non lasciar alcun alibi a questi portaordini della Merkel e della BCE capeggiati da Renzie. Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.” Lo scriveva Grillo qualche tempo fa parlando di Europa. “Il referendum sull’euro va usato come peso contrattuale” dice oggi invece Di Maio

Per capire qualcosa in più sul Movimento, ho rivolto qualche domanda ad Andrea Colletti, eletto alle politiche del 2013 deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XVI Abruzzo per il Movimento 5 Stelle.

Onorevole, intanto grazie per la disponibilità. So che è impegnato molto con i lavori parlamentari. A proposito, com’è questo nuovo incarico di capogruppo alla Camera?

“In realtà il mio incarico da Presidente del Gruppo Parlamentare non è un incarico di natura politica ma solo burocratica. Ovvero sovrintendo a tutta la macchina organizzativa (dipendenti, consulenti) del Gruppo Parlamentare presso la Camera dei Deputati.

Praticamente un mare di firme nonché la gestione del personale (circa 40 persone) che non sempre è facile.

Diciamo che è una funzione che mi terrà molto impegnato a Roma sacrificando leggermente il mio lavoro di Commissione e di Aula.”

Abbiamo, come si suol dire, sciolto il ghiaccio. Veniamo ai temi caldissimi. A Roma cosa sta accadendo?M’interesserebbe sapere se, secondo lei, dal punto di vista politico la Raggi rappresenta (per il movimento o per parte del movimento) un imbarazzo?

“La Raggi rappresenta il Movimento 5 Stelle nella capitale d’Italia. Una città in cui la politica (di destra, centro e sinistra) ci ha mangiato per decenni in collusione con palazzinari e funzionari infedeli. Una città che ha un debito mostruoso di 12 miliardi di euro e servizi pubblici inefficienti.

La Raggi è Sindaco da solo un anno e, seppur inizialmente con molti errori, ritengo che adesso si sia incanalata nella giusta direzione, nonostante la pesantissima campagna di stampa contro di lei.

Ma d’altro canto lo sapevamo.

Con noi palazzinari e corruttori, fra cui anche editori di quotidiani e di televisioni, non ci potranno più mangiare e non potranno più affamare una città”.

Vengo al dunque. Lei ha dichiarato che sul sindaco di Roma dal punto di vista “etico-morale” sarebbe caduta l’accusa più grave, quella dell’abuso d’ufficio. Alcuni suoi colleghi non condividono quest’analisi in quanto “Il falso ideologico è comunque grave” dicono. Non eravate quelli che dovevano anticipare i magistrati?

Il falso ideologico è comunque un reato abbastanza grave per un amministratore pubblico. E, pur con una differenziazione di pena, è secondo me meno grave rispetto ad una buso d’ufficio poiché quest’ultimo sanziona chi vuole favorire una determinata persona o danneggiarne compiendo un atto illegittimo.

Invece il “falso ideologico” è quasi un reato senza offesa.

Ad ogni modo, avendo letto della vicenda – ma non le carte – credo che, qualora rinviata a giudizio, l’accusa non reggerà in tribunale.

Rispetto agli altri partiti noi arriviamo prima proprio perché chiediamo ai nostri rappresentanti di comunicare immediatamente qualsiasi problema con la giustizia e, in seguito, un nostro comitato valuta sia le condotte che il caso oggettivo prendendo le dovute conseguenze che potrebbero arrivare fino all’espulsione della persona.”

Del caso Del Turco cosa ne pensa? Crede che, in parte, la “montagna di prove” si siano sgretolate?

“Da un punto di vista fattuale il caso Del Turco non lo conosci bene. Noto, purtroppo, che spesso delle indagini fatte male portino anche a delle assoluzioni semplificate.

Add ogni modo Del Turco, pur essendo caduto il reato associativo, è stato comunque condannato ad una pena residua di oltre 3 anni, al di là delle prescrizioni maturate mentre si celebrava il processo.”

Il M5S ha fatto più di un passo indietro su alcuni temi centrali come, ad esempio, l’uscita dall’Euro, il rapporto con i media ed, evidentemente, il rapporto con la magistratura. Prove tecniche di governo o presa di coscienza che, in fondo, dentro il Palazzo si riesca a fare ben poco?

“In verità non mi risulta nessun passo indietro su questi 3 temi.”

È stato approvato nuovo codice antimafia: i corrotti sono stati equiparati ai mafiosi. In aula la polemica è scoppiata sulle misure di prevenzione personali e patrimoniali estese anche chi, non mafioso, è “indiziato” di partecipare a un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione. Un po’ esagerato?

“Le ipotesi di misure di prevenzioni anticipate per i “corrotti” sono comunque residuali poiché necessitano in ogni caso del reato associativo.

Il vero problema del Codice Antimafia è che non innova per nulla per la gestione dei beni confiscati non prevenendo casi, come lo scandalo di Palermo, ove si annidano corruttele anche all’interno della magistrature e degli amministratori giudiziari.”

Le piace Di Maio?

“Credo che Luigi sia il più adatto di noi a rappresentarci come candidato Presidente del Consiglio e, proprio per questo motivo, l’ho votato alle nostre consultazioni online.”

Nella sua terra, l’Abruzzo, secondo lei c’è un’allerta mafia?

“Se pensiamo che il fenomeno mafia sia solo nelle regioni del sud sbagliamo di grosso.

La mafia – o meglio le mafie – sono presenti in Abruzzo così come in tutte le regioni italiane (e non) da moltissimi anni poiché, comunque, cercano luoghi dove riciclare denaro sporco”.

Dimenticavo: ma lei fa parte degli “ortodossi”?

“Io sono agnostico. Sono del Movimento 5 Stelle e non potrei mai essere incasellato in alcuna “corrente” (utilizzo un gergo giornalistico).

Mi definisco un battitore libero, ovvero una persona che dice sempre ciò che pensa. Ero così come cittadino semplice, come avvocato ed anche, ora, come deputato.”

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