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Un immobile che ospita il commissariato di Polizia di Vittoria (Ragusa) è stato posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza perché rientrante tra i beni della famiglia Luca di Gela. La proprietà per una quota parte del 50% è di Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio perché indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

L’affitto pagato dal Ministero dell’Interno ogni anno ai proprietari dell’immobile era di 105 mila euro.

Il 50% dell’immobile risulta appartenere al rampollo della famiglia Luca, Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio e al padre perché indagati con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di proventi illeciti per una somma che si aggira attorno al miliardo di lire. Fondi che sarebbero arrivati dalla famiglia dei Rinzivillo di Cosa nostra.

Sigilli, dunque, che sono stati apposti anche al commissariato.

I nomi dei Luca di Gela portando sono stati fatti da alcuni collaboratori di giustizia. I contatti dei Luca con la criminalità organizzata si sarebbero estesi ad alcune famiglie mafiose di Catania, quali i Mazzei, i Carateddi ed i Santapaola.

Le rivelazioni hanno trovato riscontro con le indagini del Gico di Caltanissetta della guardia di finanza che hanno accertato il sistema di lavaggio del denaro sporco attraverso spostamenti di capitali tra i conti dei vari componenti della famiglia e delle imprese che avevano avviato, ma anche tramite “scontrini vincenti” del gioco del lotto. Scoperta anche una talpa, ovvero un funzionario di polizia, in servizio a Gela, poi a Caltanissetta e ad Agrigento, al servizio dei Luca.

Di admin

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