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“Cara Marina, non è questione di investire altri soldi su Mondadori, qui il discorso è diverso: dobbiamo entrare nell’ordine di idee di vendere, vendere tutto”.

L’appello accorato del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, è stato intercettato da Dagospia. Per il Biscione sarebbe vicino il cambio di proprietà ciò di cui si è parlato anche nella tradizionale cena del lunedì ad Arcore. Vendere, vendere tutto”. 

Alla base della scelta ci sarebbe l’età ormai avanzata del patriarca Silvio che riesce a difendere le sue aziende a stenti ingoiando “bocconi sull’altare del patto con Renzie per garantire a Mediaset una dignitosa sopravvivenza su un mercato in calo come quello della tv generalista” scrive Dagospia. Poi Silvio non è più quel potente in grado di alzare il telefono e convincere un’inserzionista a fare pubblicità. Il titolo Mediaset in Borsa vale 4,6 miliardi di euro. Tenendo presente che Fininvest ne controlla il 40%, la quota della famiglia Berlusconi vale 1,8 miliardi. Ci sarebbe, quindi nei prossimi anni, una battaglia da vincere con Sky sul digitale terrestre se non una fusione tra Mediaset Premium e il colloso di Murdoch. E l’uomo cerniera tra Murdoch e Berlusconi, il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, pare abbia rilanciato la notizia. La partecipazione di Fininvest in Mediolanum invece non sarebbe in discussione visto che Mediolanum dà ottimi utili. Fininvest, che controlla il 50% di Mondadori, ha in mano una quota di 110 milioni di euro. Una miseria. Dunque, Fininvest sposterebbe l’asse più su quello finanziario che su quello industriale. 

ZdO

   

 

 

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