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«Il dragaggio del porto di Pescara potrebbe iniziare, sulla base delle analisi effettuate sul materiale, ma non credo che inizi perche’ solo 5 o 6 mila metri cubi di questo materiale puo’ essere destinato direttamente a ripascimento mentre per il resto non si sa ancora dove va»

Non lo manda a dire le sue impressioni sul dragaggio il direttore dell’Arta Mario Amicone. I lavori promossi dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, per un totale di 200mila metri cubi, affidati alla ditta Sidra, dovrebbero partire lunedì ma lo stesso Amicone si dice quasi convinto del fatto che non partiranno. «Forse l’impresa e il Provveditorato pensavano di utilizzare come pretesto il ritardo dell’Arta per non iniziare i lavori perché in realtà loro non sanno dove portare il materiale dragato» ha aggiunto il direttore. Il materiale sulla valutazione e validazione delle analisi effettuate sono state consegnate ieri e:«ora hanno accettato la nostra prescrizione di impermeabilizzare la vasca di colmata ma non hanno fatto ancora niente» dichiara Amicone. 

I DATI TECNICI

I tecnici dell’Arta hanno spiegato che, a parte i 5.000 metri cubi da destinare a ripascimento senza alcun trattamento, la parte restante del materiale dragato andrà comunque trattata per essere riutilizzata pur essendo non pericolosa. Il trattamento può avvenire con l’impianto per il soil washing, che non è ancora disponibile, così come non è disponibile la vasca di colmata dove stoccare il materiale. Sono stati presi 129 campioni, comprensivi quelli della cassa di colmata (76). Per le aree a mare i campioni analizzati sono stati 53, tra la darsena e il porto canale, e sono stati confrontati 1600 parametri. Le risultanze del lavoro dell’Arta sulla destinazione del materiale non coincidono con quanto annunciato a Pescara dal sottosegretario alle Infrastrutture Guido Improta nella sua ultima visita in città, in quanto aveva parlato di ben 120mila metri cubi da destinare a ripascimento della costa, non solo quella pescarese. Aveva anche assicurato che i lavori sarebbero partiti il 3 aprile, ma questa data è slittata al 15. I ritardi non sono dipesi dall’Arta ma dal fatto che i materiali da analizzare sono stati spediti tra l’8 e il 27 Marzo. La convenzione, invece, è stata rispedita «tre giorni dopo averla ricevuta». In questo modo Amicone ha risposto agli attacchi del provveditore, Donato Carlea, che ha evidenziato in una lettera i presunti ritardi dell’Arta accusandola di rallentare l’inizio del dragaggio, e anche alle dichiarazioni del sottosegretario, che pero’ e’ stato informato dal primo e quindi sarebbe in “buona fede” – per Amicone.

 

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