Emanuele Renzi era sanissimo: ed è morto di coronavirus
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L’autopsia effettuata sul corpo di Emanuele Renzi, ha dimostrato che il giovane 34enne che lavorava in un call center era sanissimo. I risultati dell’Istituto Spallanzani sono stati inviati ai medici del Policlinico Tor Vergata di Roma che hanno seguito il caso del ragazzo di Cave, comune a pochi passi dalla Capitale.

Sei giorni in terapia intensiva al policlinico Tor Vergata. Sei giorni attaccato a un respiratore e al cellulare per tenersi sempre in contatto con la famiglia. Poi, nella notte tra sabato e domenica, il collasso. Emanuele Renzi è morto a soli 34 anni. Lascia una bimba di 7 anni e una famiglia distrutta. Il 34enne lavorava da più di 8 anni per Youtility, un call center che ha il quartier generale in via Faustiniana.

“Al ritorno dalla Spagna aveva qualche linea di febbre” hanno riferito alcuni colleghi. “Per questo una decina di lavoratori sono stati messi in quarantena”. Tornato a casa, il 34enne è rimasto in isolamento fino al 16 marzo. Poi, dopo aver sentito il suo medico, è stato trasportato al policlinico Tor Vergata.  

“Era sano”

Il ragazzo non aveva alcuna patologia pregressa. Stefano Andreoni, virologo di Tor Vergata, spiega che la morte di Emanuele rientra tra quelle “non previste, inattese”. “In letteratura – precisa il primario – sono già presenti casi in cui l’autopsia non ha evidenziato la presenza di morbosità pregresse. Parliamo quindi della morte di un giovane sano, venuto a mancare nonostante siano stati applicati tutti i trattamenti a disposizione. È una nostra sconfitta, dovuta alle armi che abbiamo ora. Aiutano, ma non sono sicuramente vincenti e questo caso ne è la dimostrazione. La ricerca ci deve dare qualcosa in più”.

Il contagio, forse, in Spagna

L’ipotesi è quella che Emanuele abbia contratto il coronavirus in Spagna, durante un addio al celibato a Barcellona, dov’era stato dal 6 all’8 marzo. Il referto degli esami effettuati sulla vittima ha evidenziato un quadro clinico complesso: pericardite, miocardite, coagulopatia intravascolare disseminata, fanno sapere dall’ospedale.  

Terapia standard

Il 34enne era stato in isolamento domiciliare per sei giorni fino a quando non si è aggravato ed è stato trasportato in ospedale in condizioni gravissime. Anche nel suo caso, era stata applicata la terapia standard di antivirali ed il farmaco contro l’artrite che sembra aiutare i pazienti intubati.  

Adesso, però, i colleghi di lavoro di Emanuele Renzi hanno molta paura: Youtility spiega di aver sanificato subito il call center, ancor prima della Asl, e di rispettare le prescritte distanze tra i lavoratori.  

Un’altra morte sospetta

Intanto, sempre a Roma, è morto un altro ragazzo, quasi coetaneo di Emanuele: si tratta di un rom di origine montenegrina di appena 33 anni. Il giovane, deceduto allo Spallanzani, abitava in una delle case popolari del “Quarticciolo”.  

Di admin

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