Fara San Martino: nel Geoparco spuntano ringhiere e scale
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ll Parco Nazionale della Majella è stato riconosciuto Geoparco Unesco con il nome di “Majella Geopark” quale patrimonio dell’umanità per le sue speciali caratteristiche. Ma il Comune sta eseguendo dei lavori che parrebbero inopportuni per il luogo.

È Giovedì 22 aprile 2021, il giorno in cui il territorio del Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco Mondiale dell’UNESCO con il nome di Majella Geopark. E Fara San Martino ne fa parte. Si tratta di “Un risultato importante per il nostro territorio” spiegava il Presidente del Parco, Lucio Zazzara. Un riconoscimento precisavano dal Parco “che porterà sicuramente benefici a livello di sviluppo sostenibile delle comunità locali e permetterà al nuovo Geoparco di collaborare con oltre 160 territori riconosciuti in tutto il mondo”. Un riconoscimento possibile grazie all’elevata geodiversità del territorio in termini di geositi che il Geoparco Majella può vantare, in tutto 95 di cui almeno 22 hanno valore internazionale.

Il Geoparco si trova negli Appennini centrali, copre un’area di 740 kmq, con un’altitudine che va dai 132 a 2793 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato da oltre 60 cime nel Massiccio della Majella, metà delle quali superano i 2000 metri e vedono nel Monte Amaro la sua massima elevazione (appunto m.2793). È scolpito da una serie di gole molti fiumi ed alcuni laghi perenni essenziali per sostenere la fauna e la flora. L’area è costituita principalmente da calcaree fossilifero. Le tracce di presenza di presenza umana risale a circa 600.000 anni fa, il Geoparco contiene 95 geositi. Il Geoparco della Maiella è parte degli 11 Geoparchi Mondiali dell’UNESCO.

Lo stato di Geoparco però non è riconosciuto a vita. L’Unesco, infatti, precisa che:

“I Geoparchi sono soggetti, ogni 4 anni, ad un riesame del loro funzionamento e della loro qualità. Al termine di questo processo per la conferma di validazione il Geoparco riceverà una carta verde se risponde ancora pienamente ai criteri (in tal caso conserva lo status), oppure una carta gialla se non risponde più ai requisiti (in tal caso gli viene dato tempo due anni per adeguarsi), oppure una carta rossa se nei due anni seguenti alla carta gialla non si è adeguato alle prescrizioni (in tal caso perde definitivamebte lo status)”.

Insomma, se si vuole rimanere all’interno del Geoparco bisogna che non intervengano mutazioni che ne comprometterebbero la qualità.

A Fara San Martino (Ch) a quanto pare è accaduto qualcosa che non convince. La città abruzzese in cui insistono le gole riconosciute, appunto, territorio facente parte della “Majella Geopark” la Regione Abruzzo ha concluso una “Convenzione per l’affidamento delle funzioni di soggetto attuatore” con il Comune, con l’obiettivo della “Messa in sicurezza strada Vallone Santo Spirito”. Costo totale dell’operazione: 210mila euro.

Dunque, il Comune di Fara San Martino è responsabile dei lavori. Tanto che nella Convenzione viene specificato che l’ente comunale deve monitorare, con cadenza mensile, l’avanzamento dei lavori. Non solo. All’articolo 2 si specifica:

“Il soggetto attuatore è responsabile degli aspetti autorizzativi e vincolistici degli interventi e del rispetto delle previsioni delle pianificazioni vigenti”.

Ora, nel contratto di appalto del Comune, nella parte “Voci su misura”, si legge:

“Realizzazione di percorso pedonale e scalinata, con livellamento del percorso con materiale di recupero sul posto, con rimozione di pietre e demolizione di spuntoni di rocce ecc, con strato finale con ghiaietto fino delle dimensioni 4-8 mm, spessore medio di circa 5cm, compattazione manuale e quanto altro per dare il lavoro finito a regola d’arte”.

 
L’uso dei materiali servono proprio a conservare quella naturalezza del luogo. La “Montagna Madre” ospita, fra boschi e valli, oltre 2.100 specie di piante (il 30 per cento di quelle presenti in Italia) e ben 118 tipi di farfalle diurne. Il Sentiero delle Scalelle s’inoltra tra le spettacolari pareti di un profondo canyon scavato dal fiume, una sorta di Eden primordiale fatto di felci, salici e muschi verdissimi. Il percorso si snoda fra ponticelli, piccole cascate e piscine naturali.

Scaloni con travertino

I lavori, a quanto pare, non tengono conto dei vincoli del Geoparco. Infatti, come testimoniano le foto, “si stanno realizzando lavori di messa a dimora di un numero imprecisato di scale e scaloni con travertino e breccia e/o calcestruzzo, con posa di ulteriori materiali legnosi e/o ferrosi, e con una previsione progettuale di apporre addirittura una ringhiera e una pensilina per circa 230 ml, lungo tutto il costone” spiega il consigliere comunale Antonio Tavani.

Ed è per questo motivo che viene inviata una pec alla Soprintendenza per chiedere “se i lavori sono stati messi alla vostra conoscenza, se devono essere sottoposti a vostro parere preventivo/autorizzativo, se i lavori siano soggetti a VINCA e se è confermato che tali lavori, di realizzazione di un ‘camminamento’ all’interno del Geosito UNESCO di recente istituzione, sono esclusi dalle Deroghe di quanto previsto nell’Ordinanza 558/2018 come disposto dall’art. 2 comma 5 del DPCM 27/02/2019, relativa invece alle alluvioni (che in questo caso sono solo la fonte di finanziamento)”.

Il Nulla Osta per l’esecuzione dei lavori è arrivato dal Parco nazionale della Maiella dei tecnici e del direttore.

Nella relazione tecnica del Comune, l’architetto Fantasia precisa che:

“Dal punto di vista geologico, analizzata la relazione geologica e le indagini eseguite nelle aree di intervento, esse non presentano nessun vincolo o prescrizione particolare che possano pregiudicare il progetto in oggetto”.

Nella relazione tecnica si fa riferimento a staccionate e percorso pedonale. E ora si attende la risposta della Soprintendenza.

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