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Dopo il consiglio di quartiere in via Caduti per Servizio, in cui sono intervenuti prefetto e sindaco di Pescara, Domenico Pettinari, dell’associazione Codici, interviene, dopo la nostra inchiesta, precisando alcuni punti sulla “reale” situazione che vivono i residenti del quartiere.

All’assemblea di quartiere di qualche giorno fa sindaco e prefetto di Pescara hanno ribadito con forza che «la drammaticità di Fontanelle è pressoché uguale a quella di altri quartieri della città». Passamonti non ha dubbi: ciò che accade in via Caduti per Servizio è normale routine e se si dovessero prevedere pattugliamenti per ogni quartiere «ci vorrebbero 20mila uomini in tutta la città». Che fare quindi? Il sindaco Albore Mascia promette l’arrivo di nuove telecamere che terranno d’occhio il quartiere e si dice certo che le attività illecite cesseranno o, almeno, si ridurranno. Se bastasse un occhio della telecamera ad intimidire tali atti illeciti saremmo tutti più tranquilli ma, crediamo, che così non sarà. Abbiamo seguito l’incontro con i residenti ma, contemporaneamente, siamo stati anche all’esterno della sala per seguire la reazione dei pregiudicati. Abbiamo provato sulla nostra pelle che le cose non stanno esattamente come viene raccontato dalle istituzioni: i delinquenti non temono né telecamere né forze dell’ordine. Invitiamo ancora una volta chi di dovere a guardare e ascoltare le immagini che abbiamo registrato all’esterno della sala. Pregiudicati che hanno sfacciatamente dichiarato di spacciare droga e rubare a pochi passi dalla polizia municipale di Pescara. Perché nessun agente è intervenuto? Questo è un comportamento gravissimo da parte di chi è tenuto a difendere gli interessi dei cittadini e della gente onesta. Domenico Pettinari ha ritenuto opportuno chiarire la posizione di Codici in merito alla vicenda.

 

 

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