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L’ex governatore d’Abruzzo è tornato a tuonare contro i “nemici” storici: tv, giornali e cliniche.

“Mi hanno fatto passare per una persona disonesta. E io vi voglio raccontare come sono andate le cose.” Così Gianni Chiodi alla fine del suo comizio elettorale a Val Vomano introducendo le sue vicissitudini politico-legali.

“Mi hanno fatto passare per quello che sgraffigna rimborsi spese per 600 euro in 5 anni.” Chiodi ha fatto riferimento al periodo in cui era stato nominato Commissario alla Ricostruzione con una gestione di “15 miliardi di euro”.

“Sapete com’è finita la mia vicenda?” chiede al pubblico. “Nessuno lo sa” aggiunge il presidente emerito “perché è apparso solo un trafiletto su un giornale che, guarda caso, è di proprietà delle cliniche private.”

Quindi l’affondo:“nemmeno la tv lo ha detto perché quella tv è di proprietà delle cliniche private. Voi non lo sapete ma ve lo dico io: Il Centro e Rete 8 appartengono alle cliniche private” puntualizza Chiodi. 

“La mia vicenda si è conclusa con la Corte dei Conti, incaricata dalla Procura di Pescara, che insieme alla Guardia di Finanza ha esaminato tutti i miei rimborsi, il quale ha decretato che non solo non avevo sgraffignato nulla ma che la Regione aveva fatto la cresta sui miei rimborsi. In sostanza la Regione deve ridarmi 1300 euro di rimborsi”.

Chiodi, ancora, precisa alla platea che “anche l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni è stato assolto”.

Una lotta sempre a viso aperto tra Chiodi e il gruppo Pierangeli sfociata persino in una denuncia per falso, violenza privata e abuso d’ufficio, nell’ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010. 

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