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“Antonio Scalzone, ex sindaco e imputato per concorso esterno in associazione mafiosa (legato ai Casalesi), sta lavorando per la lista della Lega alle prossime comunali di Castel Volturno”.




A dirlo è il giornalista Guido Ruotolo che sta ricostruendo la galassia di nomi che ruota intorno alla Lega nel sud dell’Italia.

“Alcuni politici del passato possono insegnare onestà, capacità e coraggio da vendere che tanti puritani di oggi non hanno, anzi sono stati dietro le quinte per arricchirsi con la politica” ha scritto Scalzone in una lettera aperta al responsabile della Lega per la provincia di Caserta, Salvatore Mastroianni. “Io sono uno dei pochi che può camminare a testa alta -ha proseguito Scalzone- non ho mai subito condanne e la presunzione di innocenza tenetela ben presente. Chi tenta di screditare la Lega per la mia simpatia nei confronti di Salvini lo fa unicamente perché sono nullità e poveri politicanti da quattro soldi, contro i quali farò operazione verità. CastelVoltuno ha bisogno di altro”.

L’ex sindaco è, però, sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica. “Scalzone -scrive il gip- si accordava con i vertici del clan Bidognetti, in particolare con Luigi Guida, fornendogli la disponibilità a consentire a ditte nella disponibilità del clan l’aggiudicazione di appalti pubblici in cambio di voti”.

Nel 1998 e nel 2012 il suo comune è stato sciolto per mafia. Le commissioni d’accesso, nelle loro relazioni, hanno scritto di rapporti del sindaco e del fratello, messo comunale, con esponenti di spicco del clan. E del settore dell’edilizia come prateria dove il clan Bidognetti poteva fare quello che voleva.

Salvatore Mastroianni spiega che “La Lega non candiderà chi ha fatto parte delle passate amministrazioni. A Castel Volturno sarà svolta nel segno del rinnovamento”. Una riunione per far nascere una sezione della Lega si sarebbe tenuta al ristorante “La Tortuga”, alla quale hanno partecipato sia l’ex sindaco Scalzone che l’ex assessore all’ambiente Domenico Giancotti.

Luigi Guida, l’ex reggente del clan Bidognetti, ha dichiarato di avere “un rapporto molto stretto con il sindaco Scalzone. Quando tra il 2002 e il 2003 la discarica Bertolotti tra Castel Volturno e Cancello e Arnone fu chiusa, i fratelli Orsi mi chiesero di intervenire sul sindaco Antonio Scalzone perché riaprisse la discarica. Mio tramite era il fratello Alfonso. E alla fine quella discarica riaprì. I fratelli Orsi pagavano una tangente di 10/20.000 euro al mese. A Scalzone imposi Domenico Giancotti, che era un mio uomo, come assessore all’Ambiente”.

E l’ex sindaco Scalzone oggi è diventato un leghista convinto.

Di admin

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