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Sundar Pichai è stato chiamato al Congresso americano a spiegare le ragioni per il quale se si cerca “idiota” appare la foto di Trump.

Cose che accadono quando gli Stati Uniti d’America eleggono a presidente uno come Donald Trump. Un personaggio che appare nella ricerca Google immagini quando si scrive “idiota”. Una questione non presa bene dal presidente al punto da chiedere spiegazioni al CEO di Google. Pichai, davanti ai membri del Congresso, ha spiegato il funzionamento dell’algoritmo.

“Prendiamo la parola chiave (in questo caso, “idiota”, ndr) e la confrontiamo con altre pagine, poi cataloghiamo quest’ultime in base a più di 200 caratteristiche. Cose come la rilevanza, la novità, la popolarità o come altre persone stanno usando quella stessa parola chiave. Basandoci su questi parametri, proviamo a fornire i migliori risultati per quella richiesta specifica”, ha spiegato il CEO.

“Quindi non c’è un piccolo uomo dietro le quinte che mostra determinate cose agli utenti?”, ha domandato – ironicamente – un membro del Congresso, la repubblicana Zoe Lofgren, la quale ha posto la questione a Pichai. “È un meccanismo – ha spiegato il Ceo – che funziona su larga scala, noi non interveniamo manualmente su un risultato specifico”. A quanto pare, dunque, una foto di Trump è ciò che gli utenti vogliono quando cercano la parola “idiota”.

Il punto che squalifica Trump, evidentemente, non è la ricerca Google ma l’azione ordinata da lui stesso nei confronti di Pichai. Sia sul merito, sia sulla forma.

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