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Juan Martin Guevara è una persona umile, gentile e disponibile. Qualità che, al giorno d’oggi, sono completamente sparite. Ed è stata una fortuna poterlo intervistare. Antonio Del Furbo

Juan Martin Guevara è il fratello minore di Ernesto Guevara de la Serna, noto come Che Guevara o semplicemente el Che. Sta girando il mondo Juan Martin e questi giorni è in Italia. Di quel rivoluzionario, idolo di tante generazioni, vuole far conoscere l’aspetto umano, ovvero quello meno conosciuto. Il Che è stato di sicuro un rivoluzionario, un guerrigliero, uno scrittore e un medico. Ma è stato anche e soprattutto un uomo che ha visto la povertà di massa e per il quale ha fatto una rivoluzione. Era un uomo in grado di sposare le teorie marxiste e di combattere contro il regime comunista russo. Un uomo prima di tutto. E se fosse stato solo un leader non avrebbe percorso migliaia di chilometri tra America Latina, Congo e Bolivia. Lui, l’uomo sempre e comunque al fianco dei popoli oppressi e con in mente la rivoluzione.

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Parte della storia del Che, però, è rimasta nascosta e sono in pochi a conoscerla. Juan Martin cita un libro (distribuito in pochissime copie) che racconta, in tremila pagine, il periodo in cui suo fratello era ministro dell’Industria. Racconta di quel fratello intransigente e che rifiutò lo stipendio in pieno spirito rivoluzionario. In quel libro ci sono documenti e storie che raccontano i problemi politici, storici di quel periodo. Un racconto che Juan Martin ha riletto per poi dare il via libera alla pubblicazione. Quell’uomo che ha invaso anche il sogno italiano tra il 1960 e il 1970 visto come il combattente rivoluzionario che pur di riscattare l’indipendenza di tutti i popoli sacrificò l sua vita. 

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