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Un attimo prima sorrisi, un attimo dopo lacrime. Tutto si è consumato nel giro di pochi minuti. E tutti non avrebbero mai immaginato cosa stesse per accadere.

Un video-selfie per raccontare cosa stesse accadendo durante il volo e, soprattutto, condividere la gioia di quel momento. Un video girato da Filipe Machado (ex Salernitana) sul volo prima dello schianto:“Forza, si parte…”.

Poi il disastro. Il velivolo era diretto verso lo scalo di Medellin, ma non ci è mai arrivato perché è precipitato in Colombia. Sono state 77 il numero delle persone coinvolte nell’incidente dell’aereo della compagnia charter Boliviana Lamia. A bordo anche la squadra di calcio di seria A brasiliana del Chapecoense, che in Colombia avrebbe dovuto giocare la finale della Coppa Sudamericana. Sei i superstiti e 71 i morti. Entrambe le scatole nere del velivolo sono state recuperate.

L’incidente

Lo schianto è accaduto alle 22.15 ora locale a Cerro Gordo, a La Uniòn, a 57 km da Medellin. Il volo (con equipaggio boliviano) si stava preparando all’atterraggio allo scalo di Rionegro-José María Córdova. L’aereo però è scomparso dal radar. 

Sull’aereo (oltre ai 9 membri dell’equipaggio) viaggiavano i calciatori della Chapecoense, una trentina di persone fra dirigenti, tecnici e invitati speciali della squadra brasiliana e alcuni giornalisti. Il Chapecoense (squadra della serie A brasiliana) stava andando in Colombia per la finale di Coppa Sudamericana. Dopo aver battuto gli argentini del San Lorenzo allo stadio Chapeco in Brasile, avrebbe incontrato l’Atlético Nacional mercoledì. 

“Sono vivo perché ho dimenticato il passaporto”

Sopravvissuto anche Matheus Saroli, figlio dell’allenatore della Chapecoense Caio Jùnior (vero nome Luis Carlos Saroli). A salvarlo, un imprevisto, che lui stesso ha raccontato su Facebook. Doveva esserci anche lui sul volo con il padre, invece si è dimenticato il passaporto. Una dimenticanza che gli ha salvato la vita. “Ero a San Paolo oggi, non ho viaggiato perché ho scordato il passaporto”. 

Le prime notizie ufficiali diffuse dalle autorità colombiane hanno riferito che il volo era partito da Santa Cruz de la Sierra in Bolivia. Tra le possibili cause dell’incidente vengono citati anche possibili problemi all’impianto elettrico. Proprio le cattive condizioni meteo potrebbero essere tra le concause dell’incidente. Il sito FlightRadar24 ipotizza, però, che l’aereo (un British Aerospace 146 che ha un’autonomia di 2965 km) non avesse carburante sufficiente.

L’aereo spaccato in due

Soltanto muso e ali sono riconoscibili e la coda è completamente distrutta. Quando sono arrivat i soccorsi decine di corpi erano distesi intorno alle macerie. Secondo quanto emerge dal servizio di rilevamento dei voli Flightradar24, l’ultimo segnale del volo 2933 è stato rilevato quando si trovava a 15.500 piedi, a circa 30 chilometri di distanza dalla destinazione, che è invece a 7mila piedi.

La direzione generale dell’aeronautica civile della Bolivia, Cesar Varela, ha annunciato che una missione andrà in Colombia per partecipare alle indagini sullo schianto dell’aereo.

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