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Ebbene sì: Samorì è arrivato anche qui. L’uomo, il mito che presto (a suo dire) diventerà il leader del centro-destra nazionale ha iniziato la sua operazione “scalata alla leadership” in Abruzzo in vista delle elezioni regionali.

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Ebbene sì: Samorì è arrivato anche qui. L’uomo, il mito che presto (a suo dire) diventerà il leader del centro-destra nazionale ha iniziato la sua operazione “scalata alla leadership” in Abruzzo in vista delle elezioni regionali. Puntuale come un orologio modenese, l’avvocato Gianpiero Samorì classe 1957 ha tenuto una conferenza stampa al prestigioso “S hotel” di San Giovanni Teatino. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il responsabile regionale del Mir, Donato Angelini e il sottosegretario per gli affari regionali Walter Ferrazza. 

Interventi lampo di Ferrazza e Angelini

Donato Angelini e Walter Ferrazza hanno fatto due micro-interventi alla velocità della luce. Il sottosegretario, pur sforzandosi nel suo intervento, è riuscito a dire l’ovvio:«La ricostruzione dell’Aquila è una priorità per l’Abruzzo ma lo è anche per il governo». Fortunatamente Ferrazza ha argomentato bene il suo intervento salvandosi in calcio d’angolo:«A breve ci sarà la conversione in legge del decreto 43 che contiene un primo stanziamento di fondi ma occorre colmare il vuoto legislativo attuale con una legge quadro sulle calamità».

L’intervento di Samorì

Gianpy Samorì, inizialmente rilassato e semi-addormentato durante gli interventi dei colleghi, ha preso la parola alzandosi dalla sedia e tuonando come solo un vero leader sa fare. Mister Samorì si è scagliato più volte contro Cicchitto che ha definito, senza mezzi termini, uomo di altra epoca. Ha tuonato contro gran parte della classe dirigente del Pdl e dell’esecutivo Letta. Ha dettato l’agenda politica dei prossimi anni definendo la strategia a medio-lungo termine: abbattimento del numero dei parlamentari e degli stipendi accompagnata ad una profonda riforma dello Stato. Il presidente dei Moderati in Rivoluzione ha suggerito anche di destinare i 280 miliardi della Banca d’Italia alla riqualificazione delle aree urbane. L’idea gli è stata suggerita dalla storia degli anni ’50 quando cioè lo Stato ha provveduto alla ricostruzione del Paese dopo la guerra. Infine Samorì ha chiarito:«Sono qui perché ho un’aspirazione: diventare leader del centro-destra». Gelo in sala e subito dopo applausi scroscianti. 

Chi è Samorì? Uomo vicino a Dell’Utri

Samorì sarebbe molto vicino a Marcello Dell’Utri. Presente in alcuni Cda e avvocato di professione, ha tentato varie volte di entrare, pur senza riuscirci, nel board della banca emiliana. Dal maggio del 1990 iscritto nell’Albo degli Avvocati della Circoscrizione di Modena. Ha al suo attivo undici pubblicazioni, quattro note a sentenza, sei articoli di dottrina, una monografia, nonché la redazione di una sezione del Commentario al Codice Civile di Procedura Civile edito dalla Cedam.
Nel 1990 nominato Commissario governativo del Consorzio Lattiero Caseario Italiano Soc. Coop. a r.l., che ha completamente risanato. Nel 1991 Presidente del Consorzio Lattiero Caseario Italiano Soc. Coop a r.l. 
Nel 1994 Presidente della Banca di Modena, carica che ha ricoperto fino all’ 8-1-2002.
Nel 2001 Presidente di ASSICURATRICE MILANESE S.P.A.
Nel 2002 ha promosso e costituito, diventandone Presidente del c.d.a., BANCA MODENESE S.P.A..
E’ presente in numerosi c.d.a. di importanti aziende industriali ed attualmente socio di riferimento della Holding di partecipazioni MODENA CAPITALE S.P.A. cap. soc. 125.000.000 interamente versato.
Presidente e fondatore dell’Associazione Bper Futura, fin dal 2007 porta avanti una campagna di informazione e mobilitazione per reclamare una politica di gestione delle banche più attenta alle esigenze dell’economia reale e porre un argine agli incredibili privilegi di cui gode la Casta dei Banchieri (compensi milionari, clientelismi, affidamenti), nonostante la loro gestione autoreferenziale abbia determinato distruzioni di valore senza precedenti.

Il servizio sgradito de “L’ultimaparola” di Rai Due

Il servizio apparve sgradito a Diego Righini, candidato alla Camera, che su facebook ha definito la giornalista una che “la sera si vede con i vertici del Pd”. E ha riportato il suo numero cellulare: “Chiamatela, potrebbe accontentare anche a voi”. La giornalista Monica Raucci si presentò a una cena elettorale del Mir e intervistò alcuni presenti che ammisero di non conoscere né il partito né il candidato. Ovviamente, anche a San Giovanni Teatino, c’è stata la cena a fine incontro elettorale.

di Uno del Mir


 

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