In 17mila attendono l'assegno di marzo: il fallimento di Tridico
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Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ne ha combinata un’altra. Nel mentre in 17mila attendono l’assegno di marzo, lui continua a dire che non ci sono problemi. Che tutti hanno ricevuto gli assegni.

Secondo quanto riporta  “La Verità”, in data 29 giugno ancora 322.000 persone attendevano ancora di essere pagati, pur avendo comunque già ottenuto il denaro relativo al mese di marzo, come dichiarato dall’Inps. A questo gruppo si aggiungono altri 132 mila individui che ad oggi non hanno ricevuto neppure un assegno (115 mila hanno fatto richiesta della Cig a giugno, 17 mila attendono l’assegno da marzo).

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Un’attesa gravissima. Costrette a restare a casa durante il periodo di emergenza sanitaria dichiarato dal governo, moltissime persone non hanno potuto lavorare. Alcuni hanno comunque trovato il modo di sopravvivere, altri, invece, sono disperati. Una situazione destinata ad esplodere e che ha portato il premier Giuseppe Conte convocare a Palazzo Chigi il presidente dell’Inps.

Un incontro, avvenuto la settimana scorsa, che non sembra aver sortito alcun effetto visto che, per molti italiani, la cassa integrazione continua a non arrivare.

Al momento si parla di 17 mila persone in attesa dell’assegno di marzo.

In realtà i numeri potrebbero essere ancora più drammatici. “Al 29 giugno per la cassa integrazione in deroga sono pervenute 662.072 domande, ciascuna delle quali riguarda più soggetti. Ne sono state definite 618.443. Ne mancano quindi 44.000, che equivalgono a diverse centinaia di migliaia di lavoratori”, ha dichiarato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.

Problemi anche con il fondo d’integrazione salariale (Fis), con 12 mila domande ancora da esaminare. Sono 20 mila, invece, le pratiche del Fis diretto che devono essere visionate.

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Impugnando i dati ufficiali, Gasparri chiede ora le dimissioni di Pasquale Tridico e annuncia una manifestazione:“Al 29 giugno ci sono più di 800.000 lavoratori che non hanno preso un euro. Tridico ha mentito. Sta ancora al suo posto. Va cacciato”.

Durissimo anche il commento di Claudio Durigon (Lega), che promette una nuova convocazione del presidente dell’Inps in Parlamento. “È già stato in Aula a portare dati non certo trasparenti”, ha dichiarato senza mezzi termini, come riportato da La Verità. “Nel frattempo vorremmo che anche la titolare del dicastero del Lavoro, Nunzia Catalfo, rispondesse alla nostra interrogazione”.

Oltre ai rappresentanti dell’opposizione, anche Italia Viva potrebbero lanciare un’offensiva.  

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