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Continua l’iter per l’elezione del presidente della Repubblica. Accantonata la proposta Marini il Pd annuncia la candidatura di Romano Prodi.

«Mi prendo la responsabilità di proporre Romano Prodi come candidato al Quirinale». L’annuncio è stato dato da Pierluigi Bersani all’assemblea dei grandi elettori del Pd. Proposta accolta all’unanimità con tanto di standing ovation. Romano Prodi si torva in Mali, a Bamako, per impegni legati all’Onu riguardanti le missioni di peace-keeping in Africa. Il forse neo presidente della Repubblica rientrerà domani. Il Pd ha comunque annunciato che voterà scheda bianca alla terza elezione in corso stamattina per poi, nel pomeriggio, votare Romano Prodi. Scelta civica ha annunciato che non sosterrà Romano Prodi ma, a quanto pare, proporranno una propria candidatura. Il nome sarebbe quella Anna Maria Cancellieri, attuale ministro dell’Interno. Grillo insiste di convergere al quarto scrutinio su Rodotà ma la proposta del professore piace comunque al movimento 5 stelle. 

VESPA, GIULIANTE, PELINO E LEGNINI: TUTTI CONTRO STEFANIA

La lacrimuccia per la mancata elezione di Franco Marini al senatore Giovanni Legnini gli è scappata proprio quando era certa la bocciatura del conterraneo alla presidenza della Repubblica. «La giornata di oggi in assoluta la più nera dei miei otto anni e mezzo di mandato parlamentare» ha dichiarato il neo Onorevole di Roccamontepiano, aggiungendo che:«Marini non meritava, per la sua storia, la sua coerenza politica e il suo rigore etico, il trattamento di questi 2 giorni. Mi è apparso evidente che l’obiettivo principale della spaccatura e della sollevazione di queste ore era il dubbio di inciucio con Berlusconi sul Governo e non la figura di Marini che merita grande rispetto e stima. E nessuno dica che il Pd non ascolta i cittadini». Poverino Giovanni. La Stefy Pezzopane, invece, non l’ha pensata come lui tant’è che non ha appoggiato la candidatura di Marini. Apriti cielo. La povera Stefy è stata attaccata da ogni dove, fuochi di fila e raggi fotonici sono partiti da ogni angolo d’Abruzzo: Sulmona e L’Aquila i fronti più caldi. L’occhiale con montatura rossa, Gianfranco Giuliante, ha detto che:«Marini non era un nome da bruciare, perché aquilano e perché avrebbe potuto dare una marcia in più alla ricostruzione della città terremotata». Insomma, secondo Giuliante, si sarebbe dovuto votare per Marini solo perché abruzzese e soprattutto perché avrebbe fatto gli interessi degli aquilani. Andiamo bene. L’altra cannonata direzione Stefy, è arrivata da Sulmona e precisamente dalla regina del confetto d’Abruzzo Paola Pelino. Miss Mercedes ha tuonato:«Ha dimenticato la “riconoscenza” verso il presidente Franco Marini che in occasione delle scorse politiche per un gesto di cavalleria le ha lasciato il primo posto in lista al senato! morale: il grande risultato ottenuto dal Pdl, che ha ribaltato i pronostici, l’ha vista unica eletta del Pd! Che vergogna! Del resto siamo abituati al suo opportunismo da sempre». La signora senatrice ci è andata giù dura con la contraerea contro la povera Stefy. La Pezzopane, secondo gioiello d’Abruzzo, avrebbe dovuto votare Marini per “riconoscenza” e per “gesto di cavalleria”. Traduzione: un favore personale va scambiato con altrettanto favore personale. Peccato che tra i favori personali, cara Pelino, ci sia il popolo italiano a subire le conseguenze di tali storpiature democratiche. Tra l’altro inviterei la senatrice a ripassare un pò di storia recente politica: Marini era stato imposto con una proroga dal Pd mentre Pezzopane era uscito da un confronto democratico alle primarie. L’ultima cannonata alla Stefy aquilana è arrivata da quel dipendente politico che è Bruno Vespa sulla stessa tesi sposata dal confetto-mercedes di Sulmona: la riconoscenza verso Marini. Povero brufoletto aquilano, se l’è presa tanto per le bugie dette sull’Aquila e contestatogli dalla Stefy che ogni occasione è buona per attaccarla.

 

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