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È l’epoca della battaglia senza se e senza ma ai privilegi, ai doppi incarichi e ai “furbetti” che si curano l’orticello. Almeno così pare. Ma poi, quando ci sono conflitti d’interessi grossi molto più di una trave negli occhi, qualcuno pare non accorgersene. 

di Antonio Del Furbo

Poi, metti che un doppio incarico (e che incarico) lo prende un presidente di un’azienda pubblica, allora lì entriamo in una sorta di camera di compensazione priva di leggi e batteri dove tutto appare permesso.

Così accade che, nella nostra bella Italia, una giornalista come Monica Maggioni che da sempre ha lavorato nell’azienda televisiva pubblica, diventi prima presidente presidente Rai e poi, giusto per non farsi mancare nulla, presidente della Trilateral Italia.

 E cos’è la Trilateral?

Un’associazione privata, fondata nel 1973 da David Rockefeller, con sedi a Washington, Parigi e Tokyo. La finalità è quella di offrire ai soci un forum permanente di dibattito per approfondire i grandi temi comuni alle tre aree interessate, diffondere l’abitudine a lavorare insieme per migliorarne la comprensione e fornire contributi intellettuali utili alla soluzione dei problemi affrontati. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione Trilaterale ha seguito fin dall’inizio tre principi di fondo: lavorare su un piano di parità, riconoscere l’importanza degli organismi multilaterali ed evitare azioni unilaterali.”

Secondo alcuni, però, la trilateral perseguirebbe fini un po’ meno evidenti al grande pubblico. Jacques Bordiot, scrittore francese, definisce l’associazione come un organismo che persegue l’obiettivo di:

“esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”

Noam Chomsky, riferisce che l’amministrazione Carter fu fortemente influenzata dalle idee sviluppate dalla Trilateral e raccontate nel documento “vento liberista delle élite dello stato capitalista”. Tant’è che Carter mise in atto politiche oligarchiche e reazionarie inserendo nella sua amministrazione componenti dell’associazione. 

E in Italia, che senso ha, quindi, nominare una giornalista alla direzione della Trilateral?

Monica Maggioni sarà nominata il prossimo 7 ottobre dall’assemblea generale. A coordinare l’operazione è tale Paolo Magri, vicepresidente esecutivo e direttore generale dell’Ispi, l’istituto di politica internazionale di Milano. Magri è un nome che non suona nuovo soprattutto perché è spesso ospite dei programmi Rai, in particolare nei programmi di Rainews24, ovvero la testata che è stata diretta fino a un anno fa proprio dalla Maggioni. Una poltrona che poi lasciò per andarsi a sedere in una più grande, ovvero quella di vertice del Cda di viale Mazzini.

Probabilmente per i vertici Rai neanche questa volta ci sarà nulla da eccepire visto che, quando la Maggioni partecipò meeting annuale del gruppo Bilderberg a Copenaghen dal 29 maggio all’1 giugno 2014, la Rai fece sapere che quella fu “un prestigio” per tutta l’azienda. Addirittura.

E mica i vertici Rai si preoccupavano dei risultati scarsi di Rainews24? Manco per niente. La direttora, all’epoca, confezionava un insuccesso dopo l’altro in termini di audience. Un canale all news che non brillava per lo share e che scendeva spesso sotto lo 0,4% di media quotidiana. E, forse, con una redazione di quasi 200 persone, si poteva fare di meglio.

Ora la Maggioni sarà in buona compagnia. Nella Trilateral ci sono soci come l’ex premier Mario Monti e Enrico Letta, imprenditori pubblici e privati (Marco Tronchetti Provera, John Elkann, Gianfelice Rocca, Patrizia Grieco, Giuseppe Bono), banchieri (Carlo Messina, Maurizio Sella, Giuseppe Vita), parlamentari (Yoram Gutgeld, Lia Quartapelle).

Qualcuno, nell’azienda pubblica o tra i politici, solleverà la questione dell’inopportunità? Dubito.
trilateral COMMISSION

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