Lanciano, città in cui la differenziata sale e le tasse non scendono
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Paese che vai, usanza che trovi. A Lanciano (Ch), ad esempio, l’usanza dei cittadini è di fare la raccolta differenziata tanto da far aumentare la percentuale. Ma, a quanto pare, gli sforzi dei cittadini non portano beneficio nelle loro tasche.

Il Piano economico

Sì perché l’aumento della differenziata avrebbe dovuto portare a un abbassamento della tariffa Tari. Il Piano Economico Finanziario 2020 del servizio gestione rifiuti, invece, non risulta prevedere alcun abbassamento della tariffa. La percentuale del 76% di raccolta differenziata non ha inciso – dunque – sulla tariffa.

Tanto che il consigliere comunale del gruppo di Fratelli d’Italia al comune di Lanciano, Gabriele di Bucchianico, spiega: “Ci avevano fatto credere che, grazie alla raccolta differenziata, la tassa sui rifiuti sarebbe stata inferiore ed allora. Se la differenziata sale, così come ci viene raccontato, perché la TARI non scende mai?” E un’idea il consigliere ce l’ha:

“La verità è che se si producono meno rifiuti, in realtà, si andrebbe ad inceppare tutto quel sistema economico che gira intorno al sistema e alla società che ne gestisce da anni la raccolta. Inoltre la minor produzione di pattume permetterebbe di allungare la vita della discarica, ma, evidentemente, è più redditizio optare per una nuova discarica.”

Eppure in città come Carpi, Forlì, Torgiano, Terni e Parma tutto procede regolarmente.

“Il sistema di raccolta a tariffazione puntuale si basa su tre elementi principali: la capacità del contenitore del rifiuto residuo, la frequenza di vuotatura, il comportamento del singolo individuo. Tale struttura consente all’utenza di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato residuo, premiando quindi il contribuente che provvede in maniera virtuosa allo smaltimento differenziato del rifiuto”.

Ogni utenza nel territorio ha a disposizione un contenitore ‘intelligente’ destinato alla raccolta del rifiuto residuo. Il contenitore è dotato di un microchip che viene letto dall’operatore ecologico ogni volta che viene esposto e poi vuotato. Il microchip ha un codice associato esclusivamente alla posizione contrattuale dell’utenza che possiede quel contenitore, trasformandolo di fatto in una sorta di ‘contatore’ del rifiuto residuo destinato allo smaltimento. Di Bucchianico sottolinea che con la tariffa puntuale si potrebbe avere un costo medio di 118,00 euro invece di 136,00 euro.

Per il consigliere – però – c’è anche una questione che riguarda la politica. E lancia accuse durissime:

 “La Ecolan è una società che va tutelata e difesa. Rappresenta un patrimonio dell’intero territorio. Ritengo sia necessario che venga tutelata dalla grinfie della politica, una politica che ritengo invasiva e invadente”.

E ancora:

“Lo ha dimostrato sin dal 2013, con la nomina dell’attuale presidente, passando per luglio 2020, fino ad arrivare al comunicato di questi giorni, che rappresenta a tutti gli effetti una presa di posizione di stampo politico. Nelle ultime dichiarazioni volte a sbugiardare quanto da me denunciato in precedenza, emerge, a chiare lettere, come la Ecolan, che, mi preme ricordare, è una società pubblica, invece di occuparsi di come gestire il servizio per permettere la riduzione delle bollette TARI ai contribuenti, che chiediamo con insistenza da ben 7 anni, svolge un ruolo meramente politico, perché strumentalizzata da alcuni esponenti di partito. Intanto della tanto attesa riduzione delle tariffe nemmeno a parlarne.”

Insomma, la Ecolan di Lanciano per mezzo del suo management, continuerebbe ad entrare nel merito dei confronti politici e amministrativi. Nel 2013 la nomina del management fu frutto di una spartizione politica all’interno del centrosinistra lancianese, “una vera e propria assegnazione di poltrone che vide spettare la presidenza della Ecolan ad una lista civica dell’allora coalizione”. Nel 2019 la stessa società mise in atto le procedure per creare una nuova discarica sul territorio lancianese.

La Ecolan mise in campo l’iter per l’esproprio di 20 ettari di terreni contigui alla discarica esistente in c.da Cerratina, avviando di fatto una nuova discarica di 800mila metri cubi senza parlarne con la città, né tanto meno con i consiglieri comunali. Probabilmente si trattò di un tacito accordo tra la Ecolan e il Sindaco di Lanciano.

Continua…

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