L'articolo 180 del decreto Rilancio che depenalizza i reati. Anche per il suocero del premier Conte
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Cesare Paladino, proprietario di un hotel in centro a Roma, secondo la procura avrebbe intascato tra il 2014 e il 2018 circa due milioni di euro dai propri clienti senza girarli al Comune di Roma. Si scoprì, poi, che grazie al decreto fiscale del governo gialloverde, un piccolo gruppo di imprese, schiacciate dai debiti e senza liquidità, si salvarono. E oggi nel decreto rilancio viene prevista una depenalizzazione per i gestori degli alberghi.  

Caso ha voluto, infatti, che l’avvocato Lorenzo Contrada, in difesa dei suoi assistiti amministratori dell’Hotel Radisson, si è opposto alla loro richiesta di rinvio a giudizio per peculato, proprio in virtù della depenalizzazione prevista del decreto rilancio. Assistiti che, se trovati colpevoli, dovranno pagare le loro sanzioni amministrative, ma non rischiano più la sanzione penale.  

Decreto Rilancio

Il dl rilancio contiene una norma, l’articolo 180 per la precisione, che prevede una particolare depenalizzazione per coloro che gestiscono gli alberghi. Nel passato se un albergatore si fosse intascato la tassa di soggiorno che è obbligato ad esigere ogni giorno ai propri ospiti, sarebbe finito in galera. Oggi, a leggere il terzo e il quarto comma dell’articolo 180 del nuovo decreto, non è più reato: l’albergatore dovrà pagare una sanzione amministrativa.

L’albergatore “suocero” di Conte

Cesare Paladino, proprietario di un hotel in centro a Roma, è il “suocero” del premier Conte. L’ancora di salvataggio è arrivata il 23 ottobre 2018 quando, grazie al decreto fiscale del governo gialloverde, un po’ di imprese, schiacciate dai debiti e senza liquidità, riuscirono a salvarsi.

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