Lotta tra prefetto e sindaco: a Pescara va in scena la "guerra istituzionale"
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Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, fresco della brutta figura di qualche giorno fa quando ha partecipato a un funerale nonostante le restrizioni decise dal governo per la pandemia da Covid-19, oggi ne incassa un’altra.

Masci il primo aprile 2020 interviene con un’ordinanza che vieta qualunque attività motoria all’aperto. Il documento numero 47 del Comune sopraggiunge appena dopo il dpcm del Governo. Come dire, quasi un “atto di forza” per ribadire che in terra pescarese comanda il sindaco.

Oggi, però, si scopre che quell’ordinanza non vale nulla. A dirlo il prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata.

“Stante la palese inefficacia dell’ordinanza 47 – scrive il prefetto in una nota riservata al sindaco si invita a ritirare la stessa, anche per non generare confusione negli organi accertatori delle violazioni concernenti la vigente normativa statale”. Nella missiva si fa riferimento anche al “mancato rispetto del principio di leale collaborazione”. Un punto che riguarda un atto assunto senza consultazione preventiva e senza comunicazione ufficiale al prefetto. Tradotto vuol dire che l’ordinanza sindacale non può essere applicata da parte delle forze dell’ordine statali, ma eventualmente solo dalla polizia locale, che tuttavia, nel caso comminasse sanzioni sulla base dell’ordinanza del sindaco, rischierebbe di essere esposta a profili di responsabilità in materia contabile.

Il sindaco non ci sta: “Tutto falso” 

Carlo Masci, però, non ritira l’ordinanza. Anzi spiega che “È più facile urlare una falsità che difendere la verità”. Su Facebook dice che “il prefetto di Pescara non ha bloccato alcuna ordinanza sindacale” e che “i provvedimenti non sono mai stati annullati o dichiarati inefficaci”. 

Di admin

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