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Il voto sul ddl alla Camera ha portato a un vero e proprio clima da guerra. Dopo il sì all’istituzione del Comitato dei 40 per le riforme costituzionali ed elettorali i grillini hanno contestato gli inciucisti del Pd e del Pdl. Alessandro Di Battista (m5s) è stato insultato e aggredito.

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Il voto sul ddl alla Camera ha portato a un vero e proprio clima da guerra. Dopo il sì all’istituzione del Comitato dei 40 per le riforme costituzionali ed elettorali i grillini hanno contestato gli inciucisti del Pd e del Pdl. Alessandro Di Battista (m5s) è stato insultato e aggredito.

«La saggezza delle parole dell’onorevole La Russa non ci impedirà la prossima volta di mandarlo a casa anche a lui». È quanto ha dichiarato nel suo intervento sul voto alla Camera Di Battista che ha aggiunto:«Quanto a lei presidente Boldrini, lei ha tutto il diritto e il dovere di punire noi che abbiamo occupato il tetto della Camera perché evidentemente quando si compiono dei gesti di disobbedienza civile si va incontro alle conseguenze. La invitiamo ad essere dura e a darci una sanzione a 5 Stelle perché evidentemente ce la meritiamo. L’abbiamo fatto coscienti delle conseguenze, non ce ne siamo pentiti, la prossima volta vi occuperemo qualche auto blu e lo rifaremo mille volte. Per quanto riguarda le parole surreali di qualche collega qui in Aula: sì, è vero.
Abbiamo sbagliato: siamo andati contro il regolamento. Però il male dell’Italia, quello vero, oggi è l’ipocrisia. L’ipocrisia. Quando noi sosteniamo che il pd (menoelle, ndr) è uguale al pdl non è vero. Ci siamo sbagliati. Il pd (menoelle, ndr) è peggio del pdl perché se il malaffare ha rovinato questo Paese, è l’ipocrisia che ha ucciso la speranza. Puniteci, sanzionateci se ce lo meritiamo, ma prima sbattete fuori dalle Istituzioni i ladri». 

Le parole del deputato grillino hanno squassato l’aula e, gli eletti da nessuno, si sono prontamente scagliati fisicamente verso i banchi dei grillini. «Venite fuori pezzi di merda» sono le parole usate dai ‘disonorevoli’ di Pd e Pdl nei confronti dei 5 stelle. Quindi un botta e risposta con la presidente di Montecitorio che, nel pieno caos, interrompe la seduta e la riconvoca per domani alle 10.

Al momento del voto i deputati grillini hanno esposto nell’Aula della Camera manifestini tricolori con la scritta:«No deroga art. 138». I commessi, su ordine della Boldrini, hanno cercato di rimuoverli e i deputati del M5S sono rimasti con le mani in alto. 

Dopo la sospensione dei lavori, per giovedì si discuterà dei provvedimenti da adottare nei confronti dei deputati a 5 stelle. 

Sono stati 397 i voti favorevoli al ddl, 132 i contrari e 5 gli astenuti. Hanno votato a favore Pd, Pdl, Scelta Civica, Lega, Fdi, Cd e Minoranze linguistiche. Contro, soltanto M5S e Sel. A questo punto il testo torna al Senato per la seconda lettura. L’11 ottobre il Senato e il 10 dicembre la Camera daranno il via libera alla legge.

«Il Parlamento è tenuto in ostaggio da un pregiudicato che vuole cambiare anche la forma di Stato e di governo», ha detto Vito Crimi.

Ci chiediamo a cosa servano i ‘non eletti da nessuno’. Oggi mentre Pd e Pdl si azzuffavano per salvare Berlusconi e parte della magistratura che in questi anni ha fatto carne da macello politico, fuori Montecitorio migliaia di persone chiedevano di potersi curare con il metodo ‘stamina’. Bambini, ragazzi, giovani e anziani. Lottano per la vita e non cadere nel braccio della morte. Il livello di merda presente in parlamento (scusate per la parola parlamento) è altissimo. Gli ‘eletti da nessuno’ tengono in ostaggio un Paese intero. È ora di cacciarli con i carrarmati. Boldrini e Grasso compresi.

 

 

 

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