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I giovani di oggi non voglio fare i sarti, vogliono fare gli stilisti, non vogliono fare i cuochi, voglio fare gli chef, non vogliono fare i muratori ma vogliono fare gli architetti. Il risultato è che i sarti li fanno i cinesi, i muratori li fanno gli albanesi e i nostri figli fanno gli stilisti e gli architetti ma… solo sui curriculum.

3 giorni fa è uscito un articolo sull’Huffington Post dove la giornalista, Chiara Piotto, secondo il rapporto 2014 di Career Cast, ha stilato una lista dei mestieri a rischio di estinzione nei prossimi 10 anni: Postini, Taglialegna, Tipografi, Giornalisti, Agricoltori, Lettori di centraline, Agenti di viaggio, Assistenti di volo.

Ho cercato di distrarre mio zio e non farlo venire a contatto questa notizia poiché se solo l’avesse letta, considerando che ha tre figli (il primo edicolante, la seconda assiste di volo della Raynair e il terzo agente di commercio) si sarebbe ucciso.

Rivoltiamo la domanda: quali sono i mestieri più desiderati dai ragazzi di oggi? Lo chef, la stilista, l’architetto (anzi… arredatore di interni).

E’ meraviglioso vedere come la società stia rivestendo i classici mestieri di un tempo, dandogli un tono.

Spazzini? Scopini? No, no… operatori ecologici.

“Figlio mio che vuoi fare da grande?”, chiede il padre “Lo chef… come Cracco” risponde il figlio.

Così il padre euforico gli paga il corso con il Gambero Rosso o lo manda a Master Chef.

Ma se un figlio 10 anni fa avesse risposto al padre: “Voglio fare il cuoco”, il padre cosa avrebbe detto? Molto probabilmente: “Ma no, ma dai, puoi fare di più… “

Stessa cosa vale per le figlie femmine: “Da grande voglio fare la stilista”… e se 10 anni fa avesse detto alla madre che voleva fare la sarta? Stesso trattamento riservato dal padre al figlio cuoco.

Mia nonna la domenica si alzava alle 7 per fare la pasta fatta a mano e passava tutta la domenica mattina a girare il sugo?

Che sfigata, non è trandy, oggi sono trandy gli spaghetti di Cracco, oggi c’è tanta voglia di impiattare.

Che poi, per dirla tutta, prima che arrivassero questi guru bastardi della cucina, questi chirurghi del fagiano in agrodolce, nella mia vita il termine impiattare aveva tutt’altro significato: in pratica quando ero piccolo e magari il sabato (che mi era permesso di superare il coprifuoco) venivano degli amici a cena, non volevo mai andare a dormire, anche se crollavo dal sonno, perchè volevo arrivare all’ora tarda in cui arrivavano gli adulti.

Così a una certa ora, quando i grandi stavano a tavola a chiacchierare, il sonno mi sovrastava e io “impiattavo”, ossia il mio busto subiva una lenta inclinazione in avanti finchè la testa non finiva completamente nel piatto.

Ricapitolando: i giovani di oggi non voglio fare i sarti, vogliono fare gli stilisti, non vogliono fare i cuochi, voglio fare gli chef, non vogliono fare i muratori ma vogliono fare gli architetti.

Il risultato è che i sarti li fanno i cinesi, i muratori li fanno gli albanesi e i nostri figli fanno gli stilisti e gli architetti ma… solo sui curriculum.

 

di Marco Minnucci

 

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