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Signor ministro, nel frattempo che lei fa selfie e mangia barattoli di Nutella c’è un caso, l’ennesimo, che andrebbe risolto nel più breve tempo possibile. Certo, dal suo punto di vista un giornalista come Sandro Ruotolo non ha priorità difronte al barcone da “affondare” o rispetto alla Ue da “bombardare”. Però, signor ministro, ci sarebbe in ogni caso una vita da salvare.

di Antonio Del Furbo


Le ricordo, sommessamente, che Sandro Ruotolo, giornalista televisivo e d’inchiesta, da cronista anti-mafia ha condotto numerose inchieste sulla Terra dei Fuochi e sul traffico illecito di rifiuti in Campania. Nel 2009 si è occupato dell’inchiesta sulla Trattativa Stato-Mafia intervistando il collaboratore di giustizia, Massimo Ciancimino. Ed è proprio per questo che ricevette una lettera minatoria con minacce di morte.

Ruotolo, però, fu messo sotto scorta perché fece perdere le staffe al boss dei Casalesi Michele Zagaria dopo il reportage fatto sulla Terra dei Fuochi andato in onda su La7 (che riportiamo alla fine dell’articolo) . La decisione di porre sotto scorta il giornalista venne presa dall’allora prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

Si tratterebbe di capire, ora, perché l’Ucis, ovvero l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, abbia deciso di revocare la scorta a Ruotolo. Non rientra nelle funzioni del ministro dell’Interno decidere sulla scorta delle persone in quanto è compito del prefetto segnalare all’Ucis le personalità che necessitano di scorta che esamina, a sua volta, la richiesta e dispone – se lo ritiene necessario – l’istituzione della scorta, stabilendo modalità e risorse da impiegare.

Il punto è, però, che il messaggio “politico” veicolato (involontariamente) ai Casalesi è di aver lasciato un uomo solo davanti a un suo nemico che non ha nessuna intenzione di collaborare con lo Stato. E che, soprattutto, cova rancore.

Il timore che su Ruotolo possa essere “fatto fuoco” è ribadito anche da Luigi Coppola, secondo cui “anche Sandro Ruotolo, come noi testimoni di giustizia, è diventato un candidato alla morte. La camorra ringrazierà il signor ministro dell’Interno Salvini e per farlo festeggerà con l’omicidio di uno di noi, che la camorra l’abbiamo denunciata e fatta condannare: da questo momento siamo tutti sotto tiro, con il benestare del ministro Salvini.”

Che facciamo signor ministro?

Inferno Atomico: Ruotolo nella Terra dei Fuochi

Di admin

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