Palamara-gate: il pm romano è solo la punta dell'iceberg. Gasparri: "le cene di Pignatone"
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“Luca Palamara è solo la punta dell’iceberg di un sistema in cui una minoranza di magistrati detta legge”. Sul Palamara-gate si esprime Maurizio Gasparri che chiede una “commissione di inchiesta sulla magistratura e sulle sue interferenze con la vita politica e sull’assenza di trasparenza nelle scelte e nelle procedute seguite dal Csm”.

“Leggiamo ad esempio – continua Gasparri – l’attivismo dell’allora procuratore di Roma Pignatone. Sempre presente e attento in queste intercettazioni nel valutare e giudicare designazioni e nomine. Leggiamo in queste ore anche di cene in cui Pignatone si accompagnava con persone che avrebbe fatto meglio a non frequentare perché implicate in giudizi relativi ad inchieste svolte dalla stessa procura. Ma questi che hanno brandito il concetto del conflitto d’interessi lo hanno mai applicato a se stessi?”.

Insomma, il Palamara-gate sembra essere qualcosa di molto più devastante. Secondo Gasparri l’inchiesta parlamentare deve puntare soprattutto “sulla procura di Roma e sulle persecuzioni che ha subito in passato Silvio Berlusconi. A Roma il Pd risulta miracolosamente indenne da conseguenze gravi. Sia nel passato che nel presente. Del resto quando leggiamo le relazioni tra Palamara e Zingaretti con auguri e felicitazioni telefoniche, capiamo molte cose. Su questo deve indagare il Parlamento – chiosa il vicepresidente del Senato – e chi si opporrà compirà un atto illecito contro il quale mi batterò in tutte le sedi. Non avranno né sconti né tregua”.

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