Papa Francesco: il mondo saluta il pontefice della svolta
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IL DECESSO DI PAPA FRANCESCO: CRONACA DI UN ADDIO

Alle ore 7:35 del mattino del 21 aprile 2025, Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, si è spento nella sua residenza vaticana della Domus Sanctae Marthae. La notizia, inizialmente diffusa in modo riservato alle alte sfere vaticane, è stata ufficializzata alle 9:47 dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, con un comunicato letto ai giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede.

A determinare la morte di Papa Francesco è stato un ictus cerebrale massivo, seguito da un collasso cardiocircolatorio, secondo quanto riportato dalla Direzione di Sanità e Igiene dello Stato Vaticano.

Il Pontefice aveva 88 anni e negli ultimi mesi le sue condizioni di salute, già precarie, avevano subito un peggioramento. Nonostante le cure ricevute, il Papa aveva scelto di rimanere nella sua residenza semplice, vicino a coloro che lo avevano sempre assistito, evitando ogni forma di ospedalizzazione invasiva.


IL TESTAMENTO DI UN PAPA “FUORI NORMA”

Nel giugno 2022, Papa Francesco aveva depositato il suo testamento spirituale e pratico, nel quale aveva espresso chiaramente il desiderio di non avere un funerale sfarzoso. “Solo una parola sulla lapide: Franciscus”, aveva scritto. Nessuna camera ardente privata, nessuna bara d’oro, ma l’omaggio del popolo. Ed è proprio il popolo, quello che lo aveva amato fin dal “buonasera” del 13 marzo 2013, che ha riempito Piazza San Pietro per giorni, in fila, sotto la pioggia o il sole, per rendere l’ultimo saluto.

La salma del Papa è stata esposta nella Basilica di San Pietro, mentre l’intera macchina organizzativa del Vaticano si è attivata per dare corso ai riti previsti dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. I funerali sono previsti per il 24 aprile e saranno trasmessi in mondovisione.


REACTIONI DAL MONDO INTERO: DA ROMA A BUENOS AIRES

Leader religiosi e capi di Stato di tutto il mondo hanno espresso il proprio cordoglio. Il presidente argentino, suo paese d’origine, ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha deposto una corona di fiori ai piedi del feretro. Joe Biden ha dichiarato: “Il mondo perde una guida morale, l’umanità un testimone di pace.”

Innumerevoli i messaggi dal Sud globale, dove Francesco aveva lasciato un segno profondo grazie alla sua attenzione ai poveri e agli emarginati. Il Patriarca ecumenico Bartolomeo, suo storico interlocutore nel dialogo tra le Chiese, ha dichiarato: “Con Francesco, l’umanità ha perso un ponte, la fede ha perso un servitore.”


FRANCESCO E IL SUO PONTIFICATO: UN DECENNIO DI ROTTURA

Eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013, dopo le storiche dimissioni di Benedetto XVI, Francesco ha incarnato una figura radicalmente nuova. Primo Papa gesuita, primo non europeo da oltre mille anni, primo pontefice a scegliere il nome del Poverello d’Assisi. Fin dall’inizio ha rifiutato l’appartamento papale, ha pagato di tasca sua l’albergo dove aveva dormito da cardinale, ha voluto una Chiesa “in uscita”.

Nel corso del pontificato, Francesco ha attraversato crisi interne e tensioni geopolitiche: dal sinodo sulla famiglia al delicato rapporto con la Cina, dalle riforme curiali al tentativo di rendere la Chiesa più sinodale, meno gerarchica e più attenta al popolo.

Tra le sue riforme più importanti: la ristrutturazione dello IOR, la creazione del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, la nuova Costituzione apostolica Praedicate Evangelium e un intenso lavoro contro gli abusi nella Chiesa.


LA GUERRA CON LO IOR: UN VERO CAMPO DI BATTAGLIA

Una delle lotte più simboliche del suo pontificato è stata quella contro l’opacità delle finanze vaticane. Con la creazione della COSEA e il rafforzamento dell’Autorità di Informazione Finanziaria, Francesco ha cercato di imporre una linea di trasparenza all’interno dello IOR, la cosiddetta “banca vaticana”.

Ha fatto chiudere centinaia di conti ritenuti irregolari, ha promosso controlli esterni, ha tentato di ridurre il potere economico gestito da prelati non sempre limpidi. Ma la battaglia è stata dura. Il caso Becciu, con l’investimento nel palazzo di Londra e la successiva condanna per peculato, ha mostrato quanto fosse radicata la rete di interessi interni.

Lo IOR resta una delle zone grigie della Chiesa, e la morte di Francesco solleva ora interrogativi su quale sarà il destino della riforma economica vaticana.


GLI ULTIMI ANNI: MALATTIA, VULNERABILITÀ, TESTIMONIANZA

Negli ultimi anni, Francesco aveva mostrato segni evidenti di fragilità fisica. Gli interventi chirurgici, l’uso della sedia a rotelle, il tono spesso affaticato. Eppure, aveva continuato a lavorare. Riceveva capi di Stato, teneva udienze, scriveva.

Il suo ultimo viaggio è stato in Mongolia, nel settembre 2024. Un gesto simbolico: visitare una terra marginale, ai confini della cristianità. Fino alla fine ha mantenuto uno stile pastorale, più vicino alla gente che al potere.


UN’EREDITÀ CONTROVERSA, MA VIVA

Francesco ha diviso. C’è chi lo ha amato come Papa del popolo, e chi lo ha osteggiato come nemico della tradizione. C’è chi lo ha visto come un abile comunicatore e chi come un riformatore troppo cauto. Eppure, anche i suoi critici più feroci riconoscono che ha scosso le fondamenta della Chiesa. La sua morte apre ora un’epoca nuova. Il conclave è alle porte, e il suo successore dovrà decidere: proseguire la rivoluzione, o tornare indietro?


IL VIDEO DI ZONE D’OMBRA: “FRANCESCO VS IOR”

Nel nostro video approfondimento ricostruiamo in 3 minuti la guerra silenziosa tra Papa Francesco e il cuore finanziario del Vaticano. Una battaglia fatta di nomi, dossier, conti oscuri e riforme mai del tutto realizzate.

🎥 Guarda il video completo sul nostro canale Youtube: Francesco: il Papa del cambiamento?
🌐 Leggi l’approfondimento su www.zonedombratv.it

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