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L’ultima occupazione è avvenuta giovedì pomeriggio intorno alle 14. La famiglia ha sfondato la porta dell’appartamento e si è sistemata all’interno dell’immobile di via Caduti per Servizio nonostante, pare, la presenza delle forze dell’ordine chiamate da alcuni residenti.

L’esasperazione è tanta in uno dei quartieri più difficili della città rivierasca. E la tensione torna alta nonostante la calma apparente che si respira girando tra i palazzi del rione. “Ci sono molti appartamenti sfitti che l’Ater non concede alle famiglie che ne hanno veramente bisogno ed ecco il risultato” ci raccontano alcuni residenti. “Nel giro di alcuni giorni hanno occupato il civico 47 e il civico 49. Quando finirà questa storia?”

Le forze dell’ordine, intervenute dopo una telefonata al 113, si sono limitate a stilare un semplice rapporto sull’accaduto senza impedire l’ingresso nell’abitazione della famiglia. La flagranza di reato in questo caso avrebbe impedito l’occupazione dell’appartamento e la denuncia immediata degli occupanti. Perché ciò non è stato fatto? L’Ater, tra l’altro, venuta a conoscenza dei fatti ha avvertito il comando dei vigili urbani di Pescara che ha risposto all’appello dicendo che non c’erano uomini per poter coprire tali esigenze. E come mai ben 8 vigili erano schierati davanti a Palazzo di città con due volanti?

Tra gli occupanti ci sarebbero personaggi riconducibili alla criminalità organizzata che tengono sotto scacco l’Abruzzo e a cui, nel luglio scorso, sono stati sequestrati alcuni beni tra cui una villa con 21 stanze costruita su area demaniale sul lungofiume Saline di Montesilvano. Una vera e propria reggia che doveva essere abbattuta esattamente 20 anni fa ma che ad oggi ospita ancora la famiglia Spinelli e componenti del clan Dante nonostante la retata. Per sfrattarli ci sarà bisogno della confisca che dovrà ordinare il tribunale (prima udienza entro settembre) tenendo conto degli eventuali ricorsi.

Lo Stato, a quanto pare, passa la mano sulle questioni scottanti. E il comandante dei vigili di Pescara, Carlo Maggitti, non crede di dover dedicarsi a cose più serie piuttosto che alle multe agli automobilisti?

Antonio Del Furbo

 

 

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