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L’ex numero uno della Provincia di Pescara, Giuseppe De Dominicis, sembra non avere vita facile da quando il suo partito (Pd) gli ha  rimesso a disposizione un’altra bella poltrona. Sulla sua nomina a presidente del Parco della Costa Teatina, prima per mezzo dei 5 stelle e ora dei Fratelli d’Italia, si sta beccando pesanti pallottole.

E che fanno pure un sacco di rumore. Diciamocelo però che la cosa era abbastanza scontata. Si può rimettere in mano un carrozzone (perché di questo si tratta) ad un ex presidente che ha fatto assumere durante il suo mandato un esperto amministrativo che è costato alla collettività un milione e 700mila euro? Tale Edoardo Barusso firmò con la Giunta di centrosinistra un contratto di 300 milioni di lire l’anno. Alla somma furono aggiunti benefit per altri 200mila euro. Braccati dall’indignazione popolare, De Dominicis e compagni ebbero un’illuminazione: proporre a Barusso un passo indietro rinunciando alla somma e accontentarsi (si fa per dire) di una consulenza esterna. E che successe? Ovviamente il Dg rispose picche. Non solo: trascinò tutti in tribunale. E i giudici cos’hanno sentenziato dopo oltre un decennio (di spese per la giustizia che pagano i cittadini)? Che il professionista, che non ha lavorato nemmeno un secondo, deve ricevere dalla Provincia un bel gruzzoletto di soldi pubblici.

“La Provincia di Pescara dovrà versare circa un milione e 700 mila euro all’ex direttore generale, nominato da chi ci ha preceduti” ha scritto l’attuale presidente Guerino Testa. “Dopo la nomina il city manager è stato subito messo alla porta, nel 2000, non ha mai lavorato, quindi, e lui si è rivolto al Tribunale. Poi si è passati in Corte d’appello e ora si è arrivati alla Corte di Cassazione che così ha deciso: la Provincia deve pagare. un milione e 700 mila euro in meno per il nostro territorio!”.

I pentastellati non hanno perso tempo e hanno chiesto al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, quali siano stati i criteri per collocare De Dominicis al parco della Costa Teatina. “Uno che ha amministrato come De Dominicis avrebbe pagato di persona, qui invece lo si premia, addirittura con un doppio incarico” ha tuonato Leandro Bracco, consigliere regionale del 5 Stelle.

Ed ora arrivano pure i Fratelli d’Italia che per conto dell’onorevole Fabio Rampelli hanno presentato una interrogazione parlamentare in cui spiegano che “il Governo ha nominato il Commissario per la costituzione del Parco della Costa Teatina, al quale spetterà innanzitutto il compito di provvedere alla perimetrazione del Parco e poi della sua zonizzazione, individuando le diverse misure di tutela e salvaguardia da applicare”. Una tutela del tratto di costa che avrebbe potuto essere ugualmente ottenuta attraverso l’adozione di adeguati strumenti urbanistici, senza l’aggravio di procedure e di costi costituito della creazione dell’apposito Parco e della citata nomina del Commissario responsabile”. Il Deputato di FdI-An chiede inoltre al Governo di sapere in base “a quali criteri sia stato scelto il Commissario  e quali saranno gli emolumenti che percepirà”.

Dunque per Portavoce provinciale di FdI, Antonio Tavani, il Dirigente Nazionale Etelwardo Sigismondi e l’Assessore di San Vito Luigi Comini la sinistra “sul territorio si schiera con gli ambientalisti e a Roma sostiene la petrolizzazione della costa”. “Pur di convincere il territorio della necessità di istituire il Parco della Costa Teatina – hanno proseguito – il centrosinistra è arrivato a dire che sarebbe servito ad evitare la petrolizzazione della nostra costa, cosa che è stata puntualmente smentita nei fatti dalle intenzioni del Governo Renzi contenute nell’ultimo decreto chiamato ‘Sblocca Italia’. La nomina politica del Commissario dimostra invece che avevamo ragione a sostenere che l’inutile parco serve solo al centrosinistra per creare l’ennesimo carrozzone dove ‘parcheggiare’ gli amici di partito“. Con l’aiuto dell’interrogazione parlamentare “tentiamo di far emergere il reale costo per la collettività del neo nominato commissario del Parco”.

Un’interrogazione parlamentare per sapere quanto percepisce un politico pagato con i nostri sacrifici. Democrazia anno zero.

ZdO 

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