Il primo ministro inglese, Boris Johnson, parla alla tv
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Dominic Raab, ministro degli Esteri del Regno Unito, difende le nuove misure per la prevenzione del Coronavirus. Raab le definisce “equilibrate, mirate e proporzionate”.

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L’invito rivolto dal governo ai cittadini è quello di lavorare, nel limite del possibile, da casa. Le nuove misure hanno evidenziato una divisione tra gli scienziati. Il prof. John Edmunds, consulente del governo, dice che “le precauzioni messe in atto sono molto blande”.

Le restrizioni

E proprio martedì sono state annunciate restrizioni più severe in tutte e quattro le nazioni del Regno Unito. Tra le misure introdotte c’è l’orario di chiusura alle 22:00 per pub e ristoranti e il dimezzamento di persone ammesse ai matrimoni. Le multe per la violazione delle regole arriveranno a £ 200 per la prima violazione.

La Scozia ha già vietato, come l’Irlanda del Nord, ha già vietato la visita a parenti ed amici.

Le nuove regole

Il primo ministro Boris Johnson ha detto che “dobbiamo riservarci il diritto di andare oltre” se i casi continuano ad aumentare. Non è nel suo stile “violare la libertà delle persone” ha aggiunto Johnson “ma bisogna agire per evitare misure più dure in seguito”.

Il quadro tragico del professor Edmunds

Il prof. Edmunds, intanto, afferma che il blocco di marzo ha comportato una combinazione di misure diverse che hanno portato il numero R – che misura la velocità di diffusione del virus – da Da 2,7 a 0,7. “Rallentare l’epidemia vorrà dire intervenire molto duramente sulle libertà. È probabile che verranno messe in atto misure molto severe quando sarà troppo tardi” ha aggiunto Edmunds.

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Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindacato medico British Medical Association: le misure non sono abbastanza restrittive. “Il governo ha voluto il rientro dei lavoratori negli uffici mentre i tassi di infezione aumentavano“.

Il premier ha perso l’occasione per rivedere la regola dei sei, che consente riunioni di non più di sei persone.

Prof Carl Heneghan: misure mirate

Gli scienziati appaiono concordi sulla drammaticità della situazione inglese. Un altro scienziato, il Prof Carl Heneghan, dell’Università di Oxford, lunedì ha scritto al governo dicendo che dovrebbero essere previste misure mirate per proteggere i soggetti più deboli. “Stiamo iniziando a capire che stiamo cercando di controllare la diffusione dell’infezione invece di sopprimerla”.

La situazione in Inghilterra

I casi sono in aumento e la maggior parte degli esperti concorda che i passi intrapresi dal governo avranno solo un effetto minimo nel frenare un aumento dei tassi di infezione. Quello che nessuno è in grado di prevedere è quanto velocemente si verificheranno i casi e quale impatto avrà sui ricoveri ospedalieri e sui decessi.

Se il governo è determinato a sopprimere il virus per portare la R al di sotto di uno – come detto il primo ministro – seguiranno sicuramente misure più drastiche. La linea inglese pare orientata verso il “modello svedese”, ovvero quello di ‘accettare’ e tenere sotto controllo una certa diffusione. La decisione finale deve essere ancora concordata: si attende di vedere, probabilmente, ciò che accadrà negli ospedali.

Raab: “se tutti seguissero le regole…”

Il ministro degli Esteri Raab è ottimista. E ha aggiunto che se tutti seguissero le misure “ce la faremo e arriveremo a Natale senza nessun blocco nazionale”. “Sappiamo che nei bar e nei ristoranti, in particolare dopo che le persone hanno bevuto qualche drink, c’è il rischio che il rispetto delle indicazioni diminuisca un po'”, ha aggiunto.

Per ora il Regno Unito deve fare i conti con la R, compresa tra 1,1 e 1,4, e il numero dei casi, 4.926 martedì, con un aumento dei decessi pari a 37.

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