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Che succede al tribunale di Pescara signor procuratore? Come procedono le indagini su Rigopiano? Mi sembra, ma forse mi sbaglio, non troppo bene. Dopo due anni di indagini non abbiamo ancora un colpevole per quelle 29 vittime finite sotto la valanga. Abbiamo, però, un papà colpevole di aver portato un mazzo di fiori al figlio morto sotto l’hotel.

di Antonio del Furbo



Il giorno 17 e 18 il bollettino del servizio nazionale di previsione neve e valanghe emesso da Meteomont, signor procuratore capo, Massimiliano Serpi, veniva indicato per l’area della Maiella e del Gran Sasso un grado di pericolo 4 su una scala da 1 a 5. Il giorno dopo, come se non bastasse, ci furono tre scosse sismiche con magnitudo maggiore di 5.0, attribuite a repliche del terremoto di Amatrice. Nonostante gli appelli che sollecitavano l’intervento con una turbina spazzaneve per liberare la strada e permettere, dunque, l’evacuazione della struttura, la turbina non fu mai inviata. Altre tre scosse, signor giudice, arrivarono alle 14:33, alle 16:43 e alle 16:48 che provocarono una valanga di neve e detriti che seppellirono 29 corpi.

“Chiediamo al ministro di attivare i propri poteri ispettivi e conoscitivi, previsti dall’ordinamento, per individuare eventuali irregolarità di competenza nella gestione degli uffici preposti alla trattazione del caso”.

A chiedere gli ispettori al tribunale di Pescara è il senatore del Movimento 5 Stelle, Primo Di Nicola. E, in effetti, la piega che sta prendendo l’inchiesta preoccupa un po’ tutti. È possibile che siano state stralciate 18 posizioni dei 40 indagati e chieste le archiviazioni di nomi eccellenti come, ad esempio, l’ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e dell’allora responsabile della sala operativa della protezione civile Silvio Liberatore?

Un’inchiesta che, oltretutto, pare “connotata da lacune, approssimazione e inspiegabili dimenticanze”. In data11 gennaio, a seguito di un  nuovo filone di indagine partito a fine dicembre, sono stati notificati avvisi di garanzia nei confronti di sette persone per depistaggio e frode processuale. Tra l’altro, non sarebbero mai stati analizzati i tabulati telefonici delle ore dell’emergenza.

Quando arriverà la verità signor giudice?

Di admin

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