Per capire com’è messa l’informazione in Italia basta raccontare ciò che è successo l’altra sera al comizio di Cervia.
Sul palco il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano e il ministro e vicepremier, Matteo Salvini. Si ride, si scherza e, tra una battuta e l’altra, il direttorissimo ha mollato un gancio pesantissimo al ministro dell’Interno ponendogli una domanda imbarazzantissima: “Ministro quanti rubli ha in tasca?”. E Salvini ha risposto: “Mio figlio voleva il gelato e poi è andato in sala giochi, me ne sono rimasti pochi”.
Dunque, caso risolto. Tanto che anche Repubblica e L’Espresso, che hanno condotto un’inchiesta con carte alla mano, non hanno potuto che prendere atto del fatto che Salvini ha finalmente risposto alle domande. Altro che misteri, tangenti e segreti. Tutto chiarito in un confronto tra amici, con risate e battute da osteria. E Salvini, per ringraziare della domanda, ha anche consigliato alla piazza di guardare solo il Tg2, appunto.
Ma chi è il direttorissimo posizionato dal governo (che dall’opposizione gridava ‘fuori i partiti dalla Rai’) alla direzionae del telegiornale del secondo canale pubblico? Intanto è il biografo di Putin e Trump e neo-leghista.
Al Tg2 Salvini è sempre in prima fila. E quando non c’è lui ci sono immigrati assassini e criminali che fanno sentire “la sua mancanza”. “Meglio una faziosità limpida che una subdola neutralità”, ha teorizzato Sangiuliano in una intervista al Foglio.