Sanità Lazio: le pressioni a D'Amato dopo la denuncia di Angelucci
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“Cerchiamo di sistemare la faccenda di Velletri. È una cosa che gioverebbe a tutti. La guerra non conviene, né a noi né a te. Tonino c’ha i giornali”. La vicenda sulla “Sanità Lazio” emergono nuove indiscrezioni.

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I passaggi di e-mail e telefonate sono quelle ricevute da Alessio D’Amato, attuale assessore alla Sanità della Regione Lazio, nelle settimane successive al 19 dicembre 2017. È il giorno in cui Antonio Angelucci ha tentato di corromperlo con unofferta di 250.000 euro.

Il “re delle cliniche”, proprietario del gruppo San Raffaele di Roma, deputato di Forza Italia ed editore di Libero e Il Tempo, è indagato dalla Procura di Roma per istigazione alla corruzione. Secondo l’accusa, Angelucci ha proposto a D’Amato una ingente somma di denaro pur di veder riconoscere i crediti pretesi dalla clinica San Raffaele Velletri.

Indagini di due anni e mezzo

Il braccio destro di Nicola Zingaretti ha immediatamente denunciato la vicenda e la Procura di Roma sta approfondendo la vicenda. Le indagini sono durate due anni e mezzo. Nel primo semestre del 2018, D’Amato ha presentato ai magistrati altri due supplementi di denunce. Il primo ha riguardato messaggi e missive che l’attuale assessore ha ricevuto da parte di personaggi vicini all’imprenditore-editore.

Il supplemento di denuncia

A quanto risulta a Ilfattoquotidiano.it, nel secondo supplemento di denuncia l’attuale assessore ha allegato una serie di articoli e inchieste pubblicate dal giornale fondato da Renato Angiolillo, tradizionalmente di area moderata. Anche in questo caso gli inquirenti hanno valutato tutti gli articoli prodotti “un pieno esercizio del diritto di cronaca”, dunque risultano veritieri e non diffamatori. Ma messi insieme fanno dedurre una linea editoriale coerente con quello che era stato prospettato

Angelucci, attraverso una nota diffusa su carta intestata del Gruppo San Raffaele Spa ha fatto sapere che “in relazione all’avviso di conclusione indagini preliminari notificato in data 30 settembre 2020 dichiara la propria totale estraneità ai fatti contestati e conferma altresì la piena fiducia nei confronti della magistratura”.

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