La storia di Silvio è una storia dura, difficile, che fa lacrimare sangue dagli occhi. Silvio è stato, suo malgrado, un simbolo da sfruttare, un uomo da illudere, una persona da strumentalizzare per puri fini propagandistici.
Per dieci anni ha creduto e sperato in chi, quotidianamente, gli ha fatto promesse. Illudendolo. Lui, però, non poteva lontanamente immaginare di essere finito nel tritacarne mediatico e, dunque, di essere l’agnello sacrificale per le urne elettorali. Da un lato la sua storia, i suoi tentati suicidi. Dall’altra gli squali emergenti della politica agli ordini dell’ingegner Casalino. Da un lato un immobile messo all’asta, dall’altra Luigi Di Maio e Beppe Grillo che promettevano miracoli.
“Faremo abbassare il prezzo, poi la casa me la compro io” disse Grillo in quel 2014 uscendo dal tribunale di Pescara dopo l’asta andata deserta.
Quattro anni dopo Grillo è tornato a Pescara ma, evidentemente, sbagliando la data. Il 4 maggio il fondatore del Movimento ha preferito il teatro Massimo per presentare il suo spettacolo comico “Insomnia”. Nessun cenno alla storia di Silvio che, di lì a pochi giorni, avrebbe perso la casa. E nessun cenno a Silvio nemmeno da parte di Luigi Di Maio che, probabilmente come Grillo, ha sbagliato data ed è arrivato a Teramo il giorno dopo la vendita della casa, ovvero il 20 maggio. Un passo indietro che è costato caro a Silvio: la sua casa è stata venduta. E lui è finito in mezzo a una strada. “A Grillo mi sento di dire di non promettere una cosa se non sei sicuro di mantenerla, specialmente ad una persona che ha tentato il suicidio e che vive nella disperazione” disse Buttiglione immediatamente dopo aver assistito all’asta.
“Ora vendo i miei quadri per sbarcare il lunario” mi ha detto Silvio Buttiglione ieri sera mentre mi faceva vedere le sue opere vicino alla Nave di Cascella di Pescara. L’ho trovato come sempre, tranquillo con sulle spalle gli abusi e le sofferenze vissute in questi anni. “Mi hanno lasciato solo, nessuno mi ha chiamato”.
Oggi, però, qualcosa è cambiato. Grazie all’umanità di alcune persone Silvio ha una casa. “Il merito è di un imprenditore che nemmeno conoscevo” mi racconta. “L’amico Gennaro Donadio, responsabile dello sportello Sos Equitalia di Francavilla, ha contattato un impresario per chiedergli se aveva un garage in cui mettere le mie cose dopo la vendita della casa. L’imprenditore, commosso dalla storia, mi ha telefonato e mi ha dato un appartamento ad uso gratuito a Città Sant’Angelo”.
Ma per Silvio le notizie positive non finiscono qui. Grazie ad altri amici imprenditori riesce ad avere anche un’auto. “Il merito è dell’Associazione imprenditori di Reggio Emilia che mi ha messo a disposizione un’auto tutta mia” spiega Buttiglione. “Ora posso muovermi e cercare di ristabilire dei contatti per ritirarmi su”.
Purtroppo però per Silvio tornano dei giorni bui quando la malattia fa la sua comparsa. “Sono stato molto male perché non sapevo cosa fare”. Ma anche qui, grazie al supporto di alcuni imprenditori lombardi, Silvio è riuscito a vincere la sua battaglia. “Il merito è dell’Associazione San Giuseppe Imprenditore che mi ha accolto da subito come in una famiglia” spiega ancora Silvio. Al punto uno dello statuto dell’associazione, presieduta da Lorenzo Orsenigo, si legge che il compito dell’associazione è “Radunare gli imprenditori, gli artigiani, gli agricoltori, gli artisti, i commercianti, i professionisti, tutti uomini di buona volontà, che desiderano fare impresa e costruire opere, impegnandosi per una economia a servizio dell’uomo, al fine di garantire un autentico progresso sociale.” E, al punto quattro, si chiarisce che il compito è anche di adoperarsi “per aiutare coloro che hanno perduto l’attività d’impresa orientandoli a intraprendere soluzioni adeguate e non traumatiche.”
“L’associazione me l’ha fatta conoscere Sergio Bramini (finito in disgrazia per fatture non pagate dallo Stato) e, grazie a loro, ho ottenuto ascolto e sollievo” ha precisato Buttiglione.
“Mi hanno messo in contatto con un Chirurgo, Giuseppe Mario Ludovico, Primario Urologo presso l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Ba) che è riuscito a curarmi. Ora sono sotto osservazione.”
Non so se questa è l’ultima battaglia per Silvio ma, di certo, è una persona che alla fine, sono sicuro, uscirà trionfante. Grazie alla sua tenacia e all’aiuto degli amici. Quelli veri.