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A quanto pare il giorno del giudizio è arrivato anche per il carrozzone Rai. Dopo i tagli annunciati e le proteste dei soliti sindacati che proteggono i soliti dipendenti pubblici, arriva l’operazione trasparenza sugli stipendi. E che stipendi!

di Antonio Del Furbo

Sognava una Rai modello Bbc e, per ottenerla, era pronto a giocarsi tutto. Si chiamava Luigi Gubitosi, ex direttore generale della Rai fino ad agosto 2015 assunto a 650mila euro l’anno. Poi è arrivato Antonio Campo Dall’Orto che, con una leggera sforbiciata sullo stipendio, ha detto a tutti (anche a noi che gli paghiamo lo stipendio) che la Rai sta cambiando e si avvicinerà sempre più al modello della rete pubblica britannica.

C’è solo da capire se in Rai un giorno si riuscirà a entrare, come nella Bbc, inviando una semplice domanda tramite mail e senza che i selezionatori guardino al cognome del candidato, oppure le cose rimarranno esattamente com’è oggi.

“Lo scopriremo solo vivendo”. 

Vabbè, questo sarebbe chiedere troppo, d’altronde il panorama mediatico (vedi anche Mediaset) è fatto di uffici e redazioni carichi di figli, mogli, amanti, amici, amici degli amici e così via. La questione è tutta italiana e la Rai è il simbolo di questa italianità.

Intanto, nell’anno 2016 un’azienda pubblica sta per rendere visibile a tutti gli stipendi dei suoi dipendenti. Verranno resi noti i curricula e i criteri per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni.

Tutti felici? Mica tanto.

Gli italiani e i contribuenti non saranno molto felici dall’apprendere che lo stesso direttore generale Dall’Orto guadagna 600 mila euro all’anno, ovvero 50 mila euro al mese. A seguirlo il presidente della Rai Monica Maggioni a 360 mila euro l’anno, dunque 30 mila euro al mese

Ancora. 

I direttori dei Tg e di Rete viaggiano a 300 mila euro. Poi c’è il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini con uno stipendio di 250 mila euro; il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta di 270 mila; il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano 390 mila; il direttore Risorse televisive Andrea Sassano scende a 220 mila, il direttore Canone Marco Zuppi a 240 mila. Il neodirettore di Rai Sport Gabriele Romagnoli che incassa i suoi 230 mila euro. 

Finito? Manco per niente.

Sappiate che nella galassia Rai prendono gli stipendi, e che stipendi, anche quelli in attesa di ricollocazione o meglio definiti i parcheggiati.

Ve la ricordate Anna La Rosa ex direttrice dei Servizi parlamentari? Qualcuno l’ha mai vista più? Ebbene, nonostante questo ‘la sora’ La Rosa si becca ben 240 mila euro annui, ovvero 20 mila euro al mese.

Ve li ricordate Carmen La Sorella e Francesco Pionati? Bene, a loro vanno, a testa, 200 mila euro annui.

E a Tiziana Ferrario? Altri 238 mila. E non dimenticate che c’è sempre chi ha un contenzioso aperto come Lorenza Lei, ex Direttore Generale, che per questo continua zitta, zitta a percepire i suoi bei 240 mila euro.

Ovviamente, il tetto degli stipendi adeguati alla soglia dei 240 mila euro non è stato mai applicato perché l’azienda emise un bond da 350 milioni di euro quotato alla Borsa di Dublino.Ciò permise alla Rai di rientrare tra le società pubbliche esonerate da tale vincolo in quanto quotate o emittenti di titoli negoziati su mercati regolamentati.

Ora l’attesa è anche per sapere quanto guadagnino i dipendenti delle sedi regionali e, soprattutto, quanti ne siano. Poi, capire anche cosa fanno sarà un’altra sfida da combattere.

Ah, dimenticavo: Matteo Renzi guadagna 114.796,68 euro l’anno. Tanto per farvelo sapere.

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