Strada dei Parchi non ha mai fatto manutenzione. Sequestro di 27mln
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Per gli inquirenti non ci sono dubbi: sulla Strada dei Parchi non è mai stata fatta manutenzione su 9 viadotti della A24. “Totale inadempienza”, sostiene la Guardia di Finanza.

Mai fatti né interventi ordinari né straordinari dal 2009. E alcuni lavori erano stati eseguiti solo dal 2018, dopo il crollo del Ponte Morandi. Ma, la beffa, i lavori sono stati fatti con soldi pubblici perché erano stati “utilizzati contributi statali”.

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Accuse gravi quelle dei magistrati di Teramo nei confronti dei vertici di Strada dei Parchi. La società è della Toto Holding e concessionaria che gestisce le autostrade A24 e A25.

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A essere indagati sono Lelio Scopa, Cesare Ramadori, Mauro Fabris, Iginio Lai, Marco Rocchi e Gabriele Nati. Tutti ai vertici della concessionaria negli ultimi 11 anni. Le accuse, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Insieme alla stessa Toto Holding e alla Toto Costruzioni sono tutti destinatari di un decreto di sequestro preventivo. Il documento è emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, di 26,7 milioni di euro eseguito dai finanzieri.

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“Le uniche opere di manutenzione ordinaria svolte dalla concessionaria Strada dei Parchi spa hanno riguardato negli anni la pavimentazione, il verde, le segnaletiche e non le parti strutturali dei viadotti”, ovvero cassoni, pile e appoggi e ritegni antisismici. “Questi interventi di manutenzione ordinaria sulle opere d’arte sono effettuati a partire dal 2018. E neppure a spese della concessionaria perché utilizzati contributi statali, erogati in base ai provvedimenti successivi i fatti di Genova”, spiegano gli investigatori. Giudici che hanno avviato le indagini sulla base di alcune segnalazioni che denunciavano lo “stato di evidente degrado” delle pile dei viadotti della A24. Durante i sopralluoghi, gli investigatori hanno accertato sulle pile del viadotto Casale San Nicola del Comune di Isola del Gran Sasso “ossidazione dei ferri dovuta anche a cedimento strutturale dei copriferri”.

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Le indagini si sono poi estese sui viadotti Cretara, S. Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara, tutte infrastrutture della stessa tratta autostradale. La Guardia di Finanza ritiene di aver accertato “criticità” su “alcune delle pile e degli impalcati”. Nello specifico è riscontrato un “evidente ammaloramento” dello “strato di calcestruzzo posto a protezione dei ferri d’armatura”. Il “danneggiamento delle canaline di raccolta e dei discendenti che convogliano le acque di dilavamento provenienti dalla sede autostradale”. Un “grave stato di ossidazione dei ferri delle armature esposti agli agenti atmosferici a causa della mancanza dello strato copriferro”.

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“Ciò ha comportato la contestazione alla concessionaria delle gravi inadempienze agli obblighi derivanti dall’incarico pubblico di gestione dell’autostrada A24 nel tratto teramano e la contestazione dell’attentato colposo ai pubblici trasporti, poiché le prolungate omissioni dal 2009 al 2018 (e in parte ancora fino all’attualità) non hanno assicurato la funzionalità e l’esercizio in sicurezza della tratta autostradale e hanno messo in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti”.

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La procura di Teramo ha chiesto ed ottenuto dal gip il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta del profitto del reato per circa 5 milioni, “pari ai rilevanti risparmi di spesa conseguiti con conseguimento anche di contributi statali”. Questo per i reati di inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Le altre condotte illecite hanno comportato il sequestro diretto e per equivalente nei confronti di tre degli indagati e il sequestro diretto nei confronti delle società collegate alla concessionaria, per circa 21 milioni di euro.

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Strade dei Parchi Spa è una “scatola vuota” con un “precario equilibrio economico-finanziario” che appare “strumentale alla massimizzazione dei profitti delle consorelle”, attraverso un “sistematico drenaggio” dei fondi statali “sia sotto forma di pedaggi autostradali sia sotto forma di erogazione di finanziamenti pubblici”. A scriverlo è il gip di Teramo, Roberto Veneziano, nelle 344 pagine dell’ordinanza di sequestro preventivo, eseguita dalla Guardia di Finanza ai danni dei vertici della società che gestisce le autostrade A24 e A25.

In sostanza, Strada dei Parchi affidava i lavori “in via diretta e senza gara” alle società della galassia Toto, incassando soldi pubblici “anche quando non avrebbe avuto titolo” e al contempo minacciando addirittura la cassa integrazione per i suoi dipendenti, con diverse missive inviate al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Il giudice scrive di “una piena consapevolezza della portata di tale condotta ed esprima un’inequivoca volontà di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale alle società del gruppo Toto”.

In generale, le strutture “hanno dovuto affrontare il sisma 2009 senza che la concessionaria provvedesse su di essi, ed hanno dovuto affrontare il sisma dell’agosto e ottobre 2016 e di febbraio 2017 senza che vi provvedesse”. “L’elenco di tutti i lavori di manutenzione ordinaria – scrive il gip – eseguiti sui 7 viadotti teramani denota l’assenza totale di interventi di salvaguardia, manutenzione, riparazione, ripristino, sostituzione degli appoggi e dei ritegni sismici”.

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