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Metà delle strade della Provincia dell’Aquila sono state chiuse con un’ordinanza dirigenziale perché piene di buche. Oggi, miracolosamente, escono i soldi per aggiustarle.

Tutto vero e tutto incredibilmente ridicolo. Nel giorno della Liberazione la Provincia dell’Aquila, per mezzo di un dirigente, chiuse ben venticinque strade provinciali negando il transito ai mezzi a due ruote perché disconnesse e piene di buche. Nessuna percorribilità per tratti che rappresentano il simbolo dell’Abruzzo come Campo Imperatore e Campotosto.

Com’era prevedibile, a stretto giro sono arrivate migliaia di proteste, sia dai sindaci e sia dalle associazioni dei motociclisti. E oggi, come in un miracolo, i “peracottari” della Provincia, hanno trovato i soldi per aggiustare le strade.

Insomma, con la paura di finire davanti al Tar, una delle tante inutili Province d’Italia (ma non dovevano sparire?) trova i soldi per sistemare ben 400km di strade. Dunque, in pochi istanti, l’ente che non dovrebbe esistere ma che esiste ancora ha trovato 580mila euro per asfaltare e sistemare protezioni.

Addirittura gli interventi (e anche qui avviene il miracolo) il presidente Caruso precisa che i lavori saranno effettuati “in 15 giorni lavorativi” per consentire, appunto, la riapertura delle strade.

Italia, nazione di miracoli. E di miracolati.

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