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Nuvola e Pegasus: due nomi che fanno felici i Comuni e i ‘sindacucci’ incapaci di amministrare, ma fanno piangere gli automobilisti con tecniche da film.

E per capire che i sindaci si divertono molto, basta guardare i dati delle multe degli ultimi tre anni, che hanno visto un incremento del 956 per cento. Un record negativo che ci allontana in modo abissale da Germania Gran Bretagna e Francia, paesi che hanno fatto registrare aumenti compresi fra il 10 e il 37 per cento. Per capirci, a Milano e Napoli viene elevata una multa ogni 10 secondi, ogni 12 a Roma e Torino.

Ma questi dati stanno a significare, quindi, che gli automobilisti sono tutti pirati della strada? Ovviamente no, la verità è che quasi sempre i comuni usano le contravvenzioni per far quadrare i bilanci. La fetta di torta da mangiare per le amministrazioni locali è molto grande visto che parliamo di un business di 1.257 miliardi in tutto, e la metà può essere utilizzata per ripianare i bilanci cittadini.  

Ed ecco che sindaci e assessori, al posto di farsi venire in mente qualche idea magari originale per risollevare le sorti dei loro comuni, preferiscono pensare a come braccare l’automobilista con nuove tecnologie.

La prima tra queste si chiama “Nuvola It urban security-street monitoring”, un dispositivo in dotazione ai vigili urbani che è in grado di segnalare in tempo reale diverse infrazioni, come il passaggio nelle zone a traffico limitato, la mancata revisione del veicolo, la sosta irregolare o l’assicurazione scaduta. Nulla a che fare con “l’idrometeora costituita da minute particelle d’acqua condensata e/o cristalli di ghiaccio, sospese per galleggiamento nell’atmosfera e solitamente non a contatto con il suolo”. La nuvola, appunto.

Come se non bastasse c’è anche “Pegasus”, formato da un sensore radar montato sugli elicotteri e da due telecamere che riprendono l’auto da sanzionare e la sua targa. I sensori riescono a calcolare la velocità del mezzo che sfreccia sulle strade da una altezza di 300 metri e a un chilometro di distanza dall’auto “vittima” della multa.

Non solo. Non appena l’infrazione viene registrata, il sistema “Pegasus” invia una segnalazione al centro di elsborazione dati che poi la gira direttamente al Comune che dovrà inviare la sanzione al guidatore imprudente. Anche qui, un nome che non ha nulla a che vedere con il Cavaliere di Bronzo appartenente alla costellazione del Pegaso.

Infine, poi, c’è il famoso T-Red che sta producendo ‘vittime’ in tutta Italia. Gli amministratori locali si stanno battendo molto per fare in modo di installare queste apparecchiature visto che non hanno bisogno di essere segnalati. 

I T-Red vengono posizionati in prossimità dei semafori, pronti a braccare il guidatore che magari attraversa l’incrocio tra il giallo e il rosso. Può capitare anche a chi non è un pirata della strada con bandana e uncino. Secondo il Codice della Strada, quando scatta il giallo – che dura circa 4 secondi nelle zone urbane e 5 fuori dal centro abitato – il guidatore deve decidere velocemente cosa fare: arrestare il veicolo o liberare il più velocemente possibile l’incrocio prima che scatti il verde per gli altri veicoli in attesa.

Sempre più spesso, però, accade che qualche guidatore in buona fede attraversi l’intersezione col rosso appena scattato e venga immortalato dalle fotocamere T-Red installate sui semafori. 

Ne sanno qualcosa, ad esempio, gli oltre diecimila automobilisti che, in 90 giorni, hanno beccato le multe dal T-Red posizionato all’incrocio tra corso Umberto e via Adige a Montesilvano (Pe). Il Comune ha incassato, per intenderci, 100 multe al giorno per un costo che va dai 40 ai 130 euro.

Tutti indisciplinati? Gli automobilisti avrebbero voluto saperlo visto che si sono recati dai vigili per visionare le immagini e, quindi, sul sito internet indicato sul verbale che, guarda caso, non funzionava. Ma per il Comune la partita vale tanto tant’è che è pronto a raddoppiare con un altro T-Red.

Per la sicurezza? Parrebbe di no.

Il segretario provinciale di Prc, Corrado Di Sante, si è fatto una passeggiata nelle vie di Montesilvano e ha scoperto che:

“Su Corso Umberto nessuno degli impianti semaforici posti su 4 diversi incroci è pienamente e regolarmente in funzione. In tutti e 4 gli incroci almeno un semaforo pedonale è fuori uso, spento, girato o divelto.”

E non è finita:“All’incrocio con Via Adige entrambi i semafori pedonali su Corso Umberto, posti a sinistra per chi proviene dal mare hanno il rosso spento, uno ha la protezione della lampada completamente rotta. Eppure negli ultimi mesi è sotto la lente di ingrandimento quotidianamente. Proseguendo da sud a nord all’incrocio con Via Marinelli il semaforo pedonale lato monti a sinistra per chi proviene dal mare è divelto, piegato e non in funzione, mentre il semaforo pedonale lato sud su Via Marinelli, se pur miracolosamente funzionante è rivolto verso gli automobilisti e con la copertura laterale rotta. Poi si arriva all’incrocio con Viale Abruzzo qui il semaforo pedonale lato sud, sempre su Viale Abruzzo ha la protezione della lampada e la lampada stessa completamente rotte, stessa cosa per il rosso pedonale sul semaforo lato mare su Corso Umberto posto sulla destra di chi proviene dal mare. Infine all’incrocio con Viale Europa il semaforo pedonale lato mare su Corso Umberto a destra per chi proviene da Viale Europa è spento”.

Come dire, la sicurezza prima di tutto. E i sindaci d’Italia ci tengono tanto ai propri cittadini. Soprattutto per spillargli soldi.

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