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Da giorni circolano voci su un accordo stipulato tra Trenitalia e alcune società del gioco d’azzardo. Il gruppo delle ferrovie starebbe per affittare i locali della stazione di Chieti ad imprenditori del settore, probabilmente locali.

A quanto pare a Trenitalia poco importa il dramma che vivono migliaia di famiglie, distrutte per colpa del gioco. Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) ha inquadrato il gioco d’azzardo nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali” tanto che anche in Italia, da poco, operano specifiche équipe che diagnosticano e curano questa particolare patologia. La solita Italia che con una mano ‘uccide’ e con l’altra tende l’aiuto. In entrambi i casi lo Stato conta i soldi. E li conta perché le lobby pagano campagne elettorali e finanziano progetti. 

D’altronde, solo 6 mesi fa, l’Abruzzo, grazie alle dichiarazioni della senatrice all’emendamento del Nuovo Centro Destra, Federica Chiavaroli, balzò all’onore delle cronache nazionali per l’emendamento da lei presentato e approvato in Senato e che intendeva tagliare trasferimenti di denaro per i Comuni e le Regioni che emanavano norme restrittive contro il gioco d’azzardo. 

IL TESTO DI LEGGE

“Qualora interventi legislativi regionali ovvero regolamentari di autonomia degli enti territoriali, aventi ad oggetto misure in materia di giochi pubblici riservati allo Stato, determinino nel corso di un esercizio finanziario minori entrate erariali, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo sono attuate riduzioni degli ordinari trasferimenti statali a favore delle regioni ovvero degli enti locali che hanno deliberato tali interventi in misura corrispondente all’entità delle predette minori entrate ovvero maggiori spese (…) Le riduzioni cessano a decorrere dal momento nel quale tali interventi legislativi e regolamentari sono abrogati o revocati o comunque modificati in modo tale da risultare coerenti con l’assetto regolatorio statale in materia di giochi pubblici». Chiude un avvertimento monitorio anche nei confronti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano, per le quali «le disposizioni del presente comma costituiscono principi generali di coordinamento della finanza pubblica”.

Per fortuna, sempre in Italia, esistono anche persone che non la pensano come la senatrice Chiavaroli e che si battono contro il dilagare delle sale da gioco. 

Grazie ai 5 Stelle in Commissione Affari Sociali è stato approvato un emendamento a prima firma Silvia Giordano sul Gioco d’Azzardo Patologico grazie al quale viene proibita l’introduzione di nuove tipologie di giochi d’azzardo sulle concessioni già in essere per un periodo di almeno 5 anni. E questa è una bella notizia.

CHIETI SCALO SNODO DEL GIOCO D’AZZARDO

Testimonianze sulle intenzioni di Trenitalia, arrivano dagli operatori del settore dei trasporti e cioè tassisti, autisti di bus Arpa e Panoramica. I locali, che la Società per Azioni vuole affittare sono adiacenti al parcheggio recentemente ricavato nell’area di risulta ferroviaria.

I locali finirebbero in mano a soggetti intenzionati a trasformarli in vere e proprie sale da gioco, piene di Slot Machine e svariati tipi di macchinette mangia-soldi.

“Riteniamo questa soluzione, fortunatamente solo ventilata sino ad ora, assolutamente sbagliata, in quanto andrebbe ad incrementare quel gioco d’azzardo legalizzato che ogni anno colpisce come una vera e propria malattia psichica decine di migliaia di italiani, in particolar modo coloro che appartengono alle fasce più deboli della popolazione”. A  dirlo è Lorenzo Giovannini, Dirigente Regionale Giovani Forza Italia. Gli fa eco Maria Graziosi, Coordinatore Giovani Forza Italia Comune di Chieti:”Sarebbe molto più produttivo adibire quei fabbricati a punti di ristoro e sale d’aspetto non solo per i comuni cittadini, ma anche e soprattutto per i suddetti operatori del settore trasporti. Basta ricordare il fatto che autisti e semplici utilizzatori di autobus e treni sono costretti ad utilizzare i servizi pubblici offerti dal bar di Piazzale Marconi, capita infatti molto spesso di trovare i bagni della stazione, di cui dovrebbero occuparsi i signori di Trenitalia, completamente chiusi, specialmente nelle ore notturne”. Quindi la proposta:”Offriamo volentieri all’azienda ferroviaria, proprietaria degli immobili in questione, la nostra idea di riqualificazione dei locali nell’area di risulta , che renderebbe più semplice la vita alle migliaia di persone che per motivi di lavoro, turismo e servizi gravitano nell’area di Chieti Scalo, senza andare a degradare socialmente con il gioco d’azzardo un’area così vasta e frequentata, in particolare da giovani e giovanissimi”.

La parola magica è condivisione. I locali non servono più a nulla e, specie in Abruzzo, ci sono aree completamente abbandonate. Trenitalia potrebbe accogliere le richieste ‘intelligenti’ e farle fruttare dal punto di vista economico e di valorizzazione del territorio.

Antonio Del Furbo 

 

 

 

 

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