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Il ragazzo freddato davanti al bar sarebbe l’uomo che l’estate scorsa ha investito Roberta Smargiassi.

Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato intorno alle 16 in viale Perth a Vasto, sulla strada della Circonvallazione Histoniense. I Testimoni hanno raccontato di aver sentito almeno quattro colpi di arma da fuoco.

La vittima è Italo D’Elisa, 22enne di Vasto. L’uomo che ha sparato gli ha teso un vero e proprio agguato. Intorno alle 15 è arrivato in bicicletta davanti a un bar della zona e, appena il ragazzo è uscito, l’uomo lo ha freddato con quattro colpi sparati bruciapelo. 

Circa un paio d’ore dopo è stato trovato dalla polizia il presunto autore dell’omicidio, Fabio Di Lello. L’uomo era al cimitero, sulla tomba della moglie Roberta Smargiassi. E, proprio sulla tomba, aveva poggiato la pistola. 

LA MORTE DI ROBERTA SMARGIASSI

La donna morì sul colpo dopo essere stata investita dall’auto di Italo D’Elisa che non rispettò il segnale rosso. L’auto prese in pieno lo scooter della Smargiassi. La donna si era appena sposata con il calciatore del San Salvo, Fabio Di Lello. 

Roberta stava attraversando l’incrocio tra Corso Mazzini e Via Giulio Cesare sul suo Yamaha Sh650 quando, all’improvviso, giunse la Fiat Punto guidata D’Elisa che la centrò in pieno. La donna si schiantò contro il semaforo che regolava l’incrocio, ricadendo sull’asfalto. Dopo l’impatto con la moto, l’utilitaria aveva colpito anche una Renault Clio. Giunsero sul posto i carabinieri, vigili del Fuoco e medici del 118. Roberta fu trasportata in ospedale dove morì appena dopo il ricovero.

Il 16 luglio, nella città vastese, è stata organizzata una fiaccolata in  suo ricordo. Una folla di persone ha sfilato in quell’incrocio per ricordare Roberta: in prima fila il marito, il papà, gli altri familiari. Il corteo arrivò fino all’ingresso del Tribunale di Vasto dove, sui cancelli esterni, furono lasciate molte immagini di Roberta. E ai magistrati fu rivolto l’appello a fare al più presto giustizia.

FABIO DI LELLO STAVA MALE

L’uomo, stava molto male per la perdita della moglie. Un dolore immenso che unito alla rabbia per una giustizia non in grado di analizzare fino in fondo le colpe del 22enne, è sfociato nel peggiore dei modi.

Di Lello, raccontano alcune fonti, si stava recando all’allenamento in un paesino vicino Vasto, Cupello. Durante il tragitto, l’uomo avrebbe incontrato D’Elisa e sarebbe sceso dall’auto. Quindi De Lello avrebbe avuto una discussione con il ragazzo e sarebbe rientrato in auto per prendere la pistola e sparare a D’Elisa. A quel punto Di Lello ha raggiunto il cimitero e, subito dopo, lo studio del suo avvocato. A quel punto si è costituito dai carabinieri.

Italo D’Elisa era stato rinviato a giudizio dopo essere stato imputato di omicidio stradale.

“C’è stata una campagna di odio da parte dei famigliari di questa ragazza che è stata coinvolta in questo terribile incidente che purtroppo ha portato a questo risultato. Ora ne vediamo le conseguenze. Vedevamo manifesti dappertutto. Continui incitamenti anche su internet a fare giustizia, a fare giustizia. Alla fine c’è stato chi l’ha fatta. Si è fatto giustizia da sé. Tra l’altro dopo tempo, quindi una premeditazione“.

Così parla il difensore della famiglia D’Elisa, Pompeo Del Re, che aggiunge:

“Il percorso della giustizia stava andando avanti. Italo D’Elisa sarebbe dovuto comparire nei prossimi giorni davanti al gup. Ci era stata notificata la fissazione di udienza preliminare, nel corso della quale si sarebbe dovuto decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio”.

Dopo la morte di Roberta nella città di Vasto si sono create due correnti di pensiero sull’accaduto e lo scontro si è radicalizzato anche sui Social, specie tra le due famiglie coinvolte. 

A quanto pare i familiari di Roberta erano delusi e arrabbiati per via di quel cordoglio mai arrivato dai D’Elisa.

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