Per molte comunità italiane, la mafia non è solo un fenomeno criminale, ma una presenza quotidiana che influenza ogni aspetto della vita.
Vivere sotto la mafia: il prezzo della paura. L’intimidazione, le estorsioni e il controllo del territorio creano un clima di paura che soffoca il progresso economico e sociale. Questo articolo esplora le storie di chi vive sotto il giogo mafioso e le iniziative per resistere.
Storie di vittime del pizzo
Carmela, una commerciante siciliana, racconta come per anni ha pagato il pizzo a un clan locale. “Ogni mese venivano a riscuotere. Quando ho deciso di denunciare, ho perso molti clienti e amici. Ora vivo con la paura, ma non potevo continuare a piegarmi.” Storie come quella di Carmela sono comuni in regioni come la Calabria, la Campania e la Sicilia, dove il controllo mafioso è ancora forte.
L’impatto economico e sociale
Secondo Confcommercio, oltre il 30% delle attività commerciali in Calabria subisce richieste estorsive. Le mafie usano il pizzo non solo per arricchirsi, ma anche per consolidare il proprio potere, dimostrando la loro capacità di controllare il territorio.
La risposta della società civile
Iniziative come Addiopizzo dimostrano che resistere è possibile. La rete, nata a Palermo, riunisce commercianti che si impegnano a non pagare il pizzo, offrendo supporto legale e morale a chi decide di ribellarsi. Un altro esempio positivo è la gestione di beni confiscati, che vengono trasformati in cooperative sociali.
Conclusione
Spezzare il controllo mafioso sulle comunità locali richiede coraggio e solidarietà. Solo lavorando insieme, istituzioni e cittadini possono creare le condizioni per un futuro libero dalla paura.