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Caso Madia/Signorini: il doppio senso che indigna i ‘radical porno’ delle notizie

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Quel paparazzaro di Alfonso Signorini, spinto forse più da ragioni politiche che gossippare, ha ‘informato’ l’Italia, per mezzo del suo giornale Chi, che il ministro Marianna Madia, fotografata in auto col marito mentre mangia un cono, “Ci sa fare con il gelato”. Insorgono le femministe anni ’70 frequentatrici dei salotti buoni romani e persino l’Ordine dei giornalisti che apre un fascicolo sul direttore. 

Dunque, l’immancabile idea di lanciare su twitter l’hashtag #gelato in cui Vip e gente comune si fotografa con un gelato e un foglio con scritto:”Ci so fare anch’io col gelato”.

Sensibilità, a quanto pare, che non conquistò le anime ‘desinistra’ e delle femministe ‘dellavantipopolo’ quando il settimanale Oggi del gruppo Rcs, pubblicò le foto di Francesca Pascale che in uno spot mangiava un calippo. Foto che, per caso, vennero fuori quando la donna divenne fidanzata di Silvio Berlusconi

“Quelli che mi accusano di sessismo sono gli stessi che per anni hanno marciato sul calippo di Francesca Pascale”, ha scritto su twitter Signorini e parla di:”Anime belle che si sono scagliate contro le foto di Mara Carfagna e le giarrettiere di Maria Vittoria Brambilla“. Già, chissà perché lo scandalo è a senso unico.

Eppure il metodo utilizzato sia per la Madia che per la Pascale è lo stesso. Il personaggio pubblico che mangia un gelato. La Madia lo mangia in auto nell’atmosfera familiare e la Pascale recita per uno spot. In entrambi i casi le due realtà sono state prese e riformulate per le diverse esigenze.

Nella mischia si butta anche Il Fatto parla di un “gioco fatto sul doppio senso“. Lo stesso utilizzato, ad esempio, dal loro vice direttore quando, parlando della Pascale in un’editoriale del 10 settembre del 2013, ha anche raccontato le imprese del cagnolino:”Dudù dorme addosso a Silvio e non ha ancora imparato a fare i bisognini. Si spera che le due affermazioni non siano collegate”. In fondo a lui la Pascale gli ricorda “La vedova allegra” prendendo spunto dal film di Alberto Sordi ne Il vedovo:”In quel film il vedovo appunto organizza i funerali della moglie e pensa già a come vendere le sue proprietà. Già me la vedo la Pascale che perlustra tutto e interroga le maestranze di Arcore“. Nessuno s’indignò, pare, per il titolo che Travaglio usò per parlare del ministro Maria Elena Boschi:“Vieni avanti aretina”. Qualcuno si strappò i capelli in piazza? Manco per niente. “Le hanno detto di sorridere sempre e comunque, anche quando non c’è niente da sorridere. E lei sorride, anche quando dovrebbe scapparle da ridere per le corbellerie che dice”.

Uè, femministe battete un colpo se ci siete.

 

Antonio Del Furbo

 

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