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Giovanni Legnini occupa Rete 8. Mezz’ora di pubblicità senza contraddittorio.

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È partita ieri sera la trasmissione ‘spot’ del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Editoria e all’Attuazione del programma di governo. Mezz’ora di noia mortale su argomenti ‘difficili’ per il difensore delle tv regionali.

http://www.youtube.com/watch?v=8CJoAmr8v6Q

È partita ieri sera la trasmissione ‘spot’ del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’Editoria e all’Attuazione del programma di governo. Mezz’ora di noia mortale su argomenti ‘difficili’ per il difensore delle tv regionali.

Appena dopo la fantasmagorica super sigla degna di un cartone animato anni ’80 di ‘Hanna & Barbera’, appare il direttore del Tg Carmine Perantuono che subito precisa:«Governo e Territorio è una nuova trasmissione di servizio del gruppo Rete 8 che ha un’idea di fondo» (pensa tu tante volte). Incuriosito da cotanta decisione nel presentare il nuovo mega-format indipendente, mi slinguazzo le orecchie e alzo il volume per sentire meglio:«Mettere al centro i temi della regione Abruzzo, dei cittadini, delle imprese e delle tante situazioni di crisi e di difficoltà aprendo un confronto con il Governo centrale». Nella mia mente si aprono orizzonti e penso: finalmente ci siamo. Vedrò un programma tagliente che finalmente darà voce alle persone deboli, agli ultimi veicolando le loro richieste ai rappresentanti istituzionali. Sono eccitato. Alzo di altre 5 tacche il volume del mio mac e continuo l’ascolto:«Vogliamo approfittare dell’opportunità che non si realizzava da diversi anni di avere importanti esponenti della nostra regione presenti nel governo centrale come, ad esempio, di un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri». A quel punto il mio sguardo è rimasto immobile e la circolazione sanguigna del corpo si interrompe. Incrocio le dita e spero che l’ospite sia Gaetano Quagliariello (pensate come sono messo) ma la mia illusione dura poco perché, con lo stacco di camera, appare lui in primo piano: il “sempretriste”. Fermo, immobile, triste come solo lui sa fare. 

Il direttore, mio vecchio amico di rivoluzione che non mi saluta più, continua la sua presentazione:«la nostra non è una trasmissione sponsorizzata dal Governo (se permetti questo lo decidono i telespettatori caro director) ma è una trasmissione in cui i cittadini porranno le domande agli esponenti di governo». Dunque sarà una trasmissione di servizio che faranno i cittadini. «Voi del Governo sarete messi sul banco degli imputati» sottolinea Perantuono provocando un rapido risveglio di Legnini dal torpore atarassico che attacca:«non mi sento d’interpretare il ruolo di imputato perché sono al governo da pochi mesi». Dopo essermi calato due macchinette di caffè con un’alta percentuale di caffeina, mi sorbisco mezz’ora di trasmissione. 

Giusto perché la trasmissione non doveva parlare di politica, Perantuono pone subito una domanda di politica:«È vero che da questa fase (fiducia al governo ndr) la maggioranza ne esce più forte di prima?». Giò da Rocca, annientato come avesse preso un pugno in faccia, risponde:«è assolutamente vero». Slurp! La seconda domanda viene posta dopo il lancio di un servizio sulla vertenza ‘Italcementi’ a cui, guarda caso, il Sottosegretario ha partecipato:«Vi siete confrontati molte volte con la proprietà dell’azienda. Quindi?». Legnini finisce alle corde:«È intollerabile che l’azienda del cemento chiuda. Noi abbiamo proposto un periodo di riflessione alla proprietà». Risposte autorevoli e spaventose per i capi di Italcementi che già tremano per la paura. Terza domanda sulla vertenza Golden Lady:«voi avete inchiodato alle responsabilità i proprietari». Il sottosegretario, ormai sfiancato dai pesanti attacchi del giornalista, cerca di rispondere:«Dire che siamo fiduciosi non corrisponde a verità».

Roberto Campo, segretario regionale della Uil, pone una richiesta che fa finire al tappeto Legnini:«devono essere utilizzate le risorse del ministero per Honda e Micron». Legnini si rialza e afferma:«Roberto Campo ha ragione». Olè. 

Chi avrà il coraggio di sedersi su quella poltrona nelle prossime settimane per rispondere a domande così scomode?

di Antonio Del Furbo (blogger)









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