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La camorra mette le mani su San Salvo

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L’organizzazione malavitosa sceglie un’azienda di San Salvo per entrare in Abruzzo

Caserta, Roma e San Salvo sono le città in cui i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni per 35 milioni di euro. Le famiglie coinvolte nel maxi-sequestro sono Perreca e Delli Paoli, referenti del clan dei Casalesi. La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli ha delegato le indagini sui due fratelli imprenditori del casertano, ritenuti, prestanome e riciclatori del clan Perreca-Delli Paoli che dominano i comuni di Marcianise, San Nicola la Strada e Recale. I due imprenditori hanno goduto di protezione restando immuni da richieste estorsive e attuando forme di concorrenza sleale nel settore del trasporto di merci su strada. Tutto ciò è stato fatto avvalendosi di una società controllata direttamente dalla camorra, che se ne serviva per reimpiegare capitali di provenienza illecita. Sono state sottoposte a sequestro 7 società di capitali, operanti nei settori merci su strada ed immobiliare,nonché auto, motoveicoli e appartamenti. Una notizia che ha risvegliato i dubbi di quanti da tempo parlano di cementificazione sospetta nel vastese, di migliaia di appartamenti invenduti e della provenienza occulta dei denari per costruirli. Riccardo Alinovi e Stefano Moretti, rispettivamente dell’associazione Codici e dell’Osservatorio Antimafia della Regione Abruzzo, da tempo denunciano la grave situazione vastese ma, a quanto pare, sempre inascoltati. Già ad agosto il gip di Santa Maria Capua Vetere aveva emesso il 3 agosto scorso l’ordinanza di sequestro per beni e quote societarie della ditta “L and T Logistica e Trasporti srl” di San Salvo.


di Antonio Del Furbo

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