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Pescara a mano armata

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Nel quartiere “Bronx” di via Caduti per Servizio a Pescara, l’attenzione per la criminalità organizzata è alta e le autorità hanno incontrato i cittadini per spiegare i passi avanti fatti in tema di sicurezza. L’assenza di Codici accentua il divario esistente tra le istituzioni e l’associazione che continuamente si batte sul campo per la legalità.

Per chi segue da un po’ le vicende della criminalità abruzzese e, come noi, si aggira nei sottoboschi della politica, saprà che da tempo l’Abruzzo non è più isola felice. Anzi, con tutta onestà, possiamo dare atto ai politici, che hanno gloriosamente guidato nel passato questo polmone verde europeo, di aver creato le condizioni per far ripiombare la regione negli anni bui del sottosviluppo.
Ben presto tutta l’area della Val di Sangro, ad esempio, tornerà ad essere ciò che era prima e cioè la “valle della morte”. Regione verde, quindi, invasa da imprenditori mafiosi, ‘ndranghetisti e camorristi. In questo scenario post-apocalittico la gente onesta ha sempre un modo valido per difendersi: la conoscenza e l’intelligenza. Cosicché capita di sapere che nel quartiere “bronx” di Pescara, via Caduti per Servizio, dopo, pare, anni di assenza, le istituzioni abbiano deciso di tornare per riaprire un confronto con i cittadini. Nella zona continue faide tra pluri-pregiudicati per il controllo dello spaccio, creano un continuo allarme tra i residenti. Quelli onesti da tempo lamentano il perdurare di tale situazione che, grazie all’associazione Codici e al “prete coraggio” don Max, è stata arginata. Il Comune, da parte sua, ha dapprima risposto assicurando il controllo del territorio con una volante H24 per poi, successivamente, rimuoverne la presenza. Se si pensa che nella città di Pescara gli occhi dei vigili sono puntati esclusivamente sui comportamenti degli automobilisti e dei ciclisti non si capisce il motivo per il quale la tolleranza zero non possa essere usata anche in via Caduti per Servizio. Gli omicidi Rigante prima e Cagnetta dopo, avevano, pare, i mandanti proprio a Fontanelle. Durante l’incontro odierno con i cittadini sia il prefetto che Il sindaco hanno vantato un forte impegno per la risoluzione totale della “questione fontanelle”. «Arriveranno a breve telecamere collegate con le sedi operative di polizia e carabinieri» ha sottolineato Albore Mascia. Contemporaneamente all’incontro pubblico, sulla porta della sala una “zingara” ha tranquillamente dichiarato di spacciare e rubare. «Io me ne vado di casa solo quando verranno le forze dell’ordine a bussarmi». Ancora «io rubo e spaccio e tu pensa a fare la signora – rivolgendosi ad una residente del quartiere – le rotonde e i parchi si sono fatti anche con i soldi dello spaccio». I vigili urbani che erano a pochi passi da noi perché non sono intervenuti? Cosa vogliono dire queste parole? La signora è una mitomane? Speriamo qualcuno risponda.

 

di Plutarco Resurrezionalista

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