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Processo Del Turco, i giorni delle arringhe

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È presente anche l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, a Pescara, al processo su presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese, che conta in totale 27 imputati. Del Turco è tornato in aula dopo alcuni mesi di assenza per assistere all’arringa difensiva dei suoi legali,gli avvocati Giandomenico Caiazza e Giuliano Milia.

È presente anche l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, a Pescara, al processo su presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese, che conta in totale 27 imputati. Del Turco è tornato in aula dopo alcuni mesi di assenza per assistere all’arringa difensiva dei suoi legali,gli avvocati Giandomenico Caiazza e Giuliano Milia.

Le accuse

Del Turco è accusato di associazione per delinquere, corruzione, abuso, concussione, falso. Le accuse all’ex governatore abruzzese sono state mosse dall’allora titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. Specificamente Del Turco è accusato di aver intascato mazzette per cinque milioni e 800 mila euro.

L’arringa della difesa:«Del Turco è stato referente politico di Pertini»

«C’è incredulità nel dover immaginare che un personaggio pubblico come Ottaviano Del Turco che ha segnato in modo preciso la sua vita nelle istituzioni possa essere improvvisamente divenuto il protagonista non di un fenomeno di corruzione politica, ma il protagonista, come leggiamo dalle imputazioni, di una vicenda concussiva di dimensioni, aspetti e modalià spregevoli». Con queste parole ha iniziato la sua arringa l’avvocato Giandomenico Caiazza, uno dei difensori dell’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco. Caiazza, prima di esaminare nel dettaglio tutti i capi di contestazione, ha sostenuto una corposa analisi storica dell’uomo che:«è stato protagonista di storia morale straordinaria pubblica» ricordando che:«è stato leader al vertice del movimento socialista operaio italiano e del più grande sindacato comunista italiano. In una realtà come quella dell’epoca – ha poi proseguito l’avvocato – se non sei una persona che ha vissuto di un’integrità morale leggendaria non sopravvivi due giorni». Poi Caiazza ha fatto riferimento alla citazione del pm Bellelli su Sandro Pertini:«non poteva – ha detto Caiazza – essere fatto un riferimento più infelice. Del Turco per volontà di Sandro Pertini è stato curatore della fondazione Pertini a Savona. Del Turco era un frequentatore quotidiano della casa di Pertini ed era uno dei riferimenti politici e socialisti di Pertini». L’avvocato ha concluso la sua premessa facendo leva sul tema della reputazione di Del Turco:«stratificata in 60 anni di vita pubblica. Aver vissuto 60 anni come Ottaviano Del Turco e 60 anni come Angelini non è la stessa cosa e non è un problema da cui non potete prescindere quando dovrete decidere se credere a un fatto detto da uno e negato dall’altro». Caiazza ha anche evidenziato che Del Turco:«è sempre stato presente alle udienze fino a quando ha potuto per onorare formalmente il tribunale. Poi se non è stato più qui è perché non è più stato possibile. Oggi ha ritenuto di dover essere qui».


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