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Società intasca fondi ma non regala il pulmino ai disabili. Ora trenta disabili senza ‘taxi sociale’

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Obiettivo dell’associazione pescarese è quello di offrire nuove opportunità ai ragazzi disabili. Sottosopra ha iniziato la sua attività offrendo corsi di formazione di Braille e di informatica, per poi organizzare campi estivi finalizzati alla socializzazione e all’integrazione.



“Abbiamo creato un gruppo giovani dove predomina la disabilità fisica e in cui sono presenti anche normodotati che agiscono alla  pari” spiegano i fondatori. “Attraverso inchieste, interviste e video, si cercano di risolvere le problematiche  scottanti della disabilità: lavoro, sessualità e affettività”.

Oggi, però, l’associazione è in forte difficoltà e non riesce più a garantire un servizio molto importante: il taxi sociale riservato alle persone disabili con o senza carrozzina. Negli ultimi due mesi, grazie ad un finanziamento del Centro Servizi per il Volontariato (Csv), è riuscita a garantire il servizio di taxi sociale a circa trenta persone disabili della provincia di Pescara che hanno avuto pieno accesso alla mobilità.

“Il taxi sociale riveste una funzione di inestimabile valore sia per i diretti interessati che per le loro famiglie, costrette a compiere enormi sacrifici per consentire ai propri cari di compiere gli spostamenti necessari” aggiungono dall’associazione. Sottosopra, tuttavia, è stata costretta a interrompere il servizio a causa dell’esaurimento delle risorse gentilmente offerte dal Csv e dopo essere stata anche truffata da una società senza scrupoli.

Circa due anni fa, infatti, l’associazione trovò un accordo con una società marchigiana per avere in comodato d’uso gratuito un pulmino utilizzabile dalle persone disabili. La società avrebbe fornito il mezzo, vendendo spazi pubblicitari che sarebbero stati apposti sulla superficie dello stesso. All’associazione Sottosopra risulta che diversi operatori economici abbiano versato importi considerevoli ma il pulmino non è mai stato reso disponibile. Nel frattempo, però, gli utenti disabili restano a terra e le loro famiglie restano sole con i loro problemi e le loro difficoltà.

“La nostra speranza è quella di poter garantire illimitatamente il servizio – spiega Cristina Celsi, presidente dell’associazione Sottosopra – ma essendo la nostra una piccola associazione, abbiamo assoluto bisogno di un supporto economico da parte di enti pubblici e aziende, affinché contribuiscano all’acquisto o al noleggio di un pulmino idoneo all’erogazione del servizio”.

L’appello viene lanciato anche ai candidati alla presidenza della Regione. Ma chissà se avranno tempo di occuparsi del caso tra una promessa elettorale e l’altra.

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