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Statale 81 Chieti-Guardiagrele in mano ai berretti bianchi

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I Comuni tentano ancora di far cassa a discapito dei cittadini. Sindaci e amministrazioni, in preda a fame di denaro e senza un minimo di fantasia, utilizzano metodi da bracconaggio per portare denaro contante nelle macchine amministrative, spesso sedi di baracconi politici.

I Comuni tentano ancora di far cassa a discapito dei cittadini. Sindaci e amministrazioni, in preda a fame di denaro e senza un minimo di fantasia, utilizzano metodi da bracconaggio per portare denaro contante nella macchina amministrativa, spesso sinonimo di baracconi politici. I soliti. Bisogna oliare il motore della politica e continuare a far entrare biglietti rosa nelle stanze comunali, specie dei piccoli comuni, perché altrimenti costretti a chiudere. Che chiudessero quindi. Se chi amministra questi micro-enti non è capace di tenersi su con mezzi propri è giusto che, da solo o in compagnìa dei propri assessori, si prendesse a picconate autoflagellandosi. 

Alcuni automobilisti ci hanno segnalato che sulla strada statale 81, precisamente nel tratto di collegamento tra Guardiagrele e Chieti, sono tornati all’assalto vigili urbani con tanto di assistente Velox per “sparare” laser fotografici su targhe che superano i limiti di velocità. Insomma, la più squallida tecnica per far cassa a discapito della povera gente.

Strada statale 81: il tratturo

La statale 81 Piceno Aprutina (SS 81) è una storica strada statale d’Italia. È un importante asse di comunicazione tra Marche e Abruzzo. La SS 81 parte dal centro di Ascoli Piceno e s allunga in direzione sud-est fino al confine con l’Abruzzo. Le principali città attraversate sono: Civitella del Tronto, Teramo, Penne, Chieti, Guardiagrele. Addirittura presso Villa Passo di Civitella è possibile vedere il luogo dell’antica dogana borbonica. 

Il tratto è spesso al centro della cronaca per gli incidenti che avvengono. L’ultima a maggio scorso quando c’è stata una spaventosa carambola tra auto nel tratto più pericoloso della superstrada a ridosso del profondo precipizio in prossimità della galleria Ruzzi di Fara Filiorum Petri. Il bilancio è stato, in quel caso, di quattro auto distrutte e tre feriti. Giornali e polizia hanno subito parlato di responsabilità degli automobilisti che, specie in quel tratto, viaggiano ben oltre i limiti consentiti. Sebbene Forze dell’ordine e benpensanti siano d’accordo unanimamente che il problema sia la velocità, in base ad alcuni elementi, noi, siamo in grado di affermare che la pericolosità del tratto siano buche, dossi e manto stradale dissestato. Ammetterlo da parte di chi dovrebbe pensare all’ incolumità dei cittadini sarebbe un grande passo di civiltà ma, purtroppo, spesso si cerca lo sbocco più facile ai problemi accollandoli alla comunità e, in questo caso, agli automobilisti. Dunque per gli apparati dello Stato sul tratto di strada si dovrebbe viaggiare ad una velocità massima di 50 chilometri orari. Nulla di più folle. Ammettere che la pericolosità sta tutta, o quasi, nel manto stradale significherebbe aprire una questione politica enorme e dare fastidio a qualche politicante. 

Dogana barbarica

E forse proprio ispirandosi a questa antica dogana i “manager” comunali, ovvero sindaci e amministratori di Roccamontepiano e San Martino sulla Marrucina, hanno pensato bene di mandare, nel tratto marrucino, squadre speciali di Vigili urbani per chiedere conto del passaggio su tale tratto stradale. Tali berretti bianchi, annoiati dal ritmo lento dei borghi medievali, si armano di macchinette fotografiche e assistenti in borghese e “flashano” il povero malcapitato automobilista che, alle prime ore dell’alba, va a guadagnarsi quel tozzo di pane scaduto. E, dopo aver spaccato gomme e sospensioni della propria auto attraversando la mitica statale 81 Guardiagrele-Chieti, si becca pure una multa che, altro non è, il nuovo prezzo da pagare per potervi accedere. 

È tutto lecito?

Nel corso degli ultimi anni ci sono stati casi di automobilisti che, braccati dagli autovelox, hanno fatto ricorso e, ovviamente, vinto ottenendo l’annullamento delle multe e il rimborso delle spese processuali. I Vigili si sono appostati in maniera irregolare, non evidenziando con opportuni cartelli, la presenza di autovelox. Tutori dell’ordine che non rispettano la legge: può accadere solo in Italia. E oggi, come se nulla fosse accaduto, i berretti bianchi tornano alla carica, quasi giornalmente, per batter cassa comunale. Nessuno di loro si è mai preoccupato di segnalare la presenza di tratti sdrucciolevoli. Mai. La questione è solo una per loro: la velocità. Dunque, se la strada fosse ancora bianca e non asfaltata, imporrebbero, probabilmente, una velocità massima di 20 chilometri orari.

Possiamo sperare che a questa inutile repressione e scandaloso modo di fare politica si possa presto sostituire un alto valore civico per cui sindaci e amministrazioni utilizzino risorse per un obiettivo di alto valore sociale e politico?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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